INTERNAZIONALE

Netanyahu ripulisce l’antisemitismo di Elon Musk

LA VISITA DEL PREMIER ISRAELIANO AL PROPIETARIO DI TWITTER E TESLA
LUCA CELADAisraeel/usa/california

Ieri Benyamin Netanyahu si è recato in California per un incontro con Elon Musk. Il proprietario di Tesla e Space X è uomo abituato a farsi ricevere nelle cancellerie del mondo, il primo ministro israeliano è tuttavia il primo a recarsi direttamente alla corte di Musk, allungando di 10.000 km il suo viaggio all’assemblea generale Onu in corso a New York. Nel calcolo della visita sono rientrati certo gli interessi di una nazione con forti investimenti nel settore tecnologico ed interessata a mantenere i rapporti con l’uomo più ricco del mondo. Ma l’obbiettivo immediato è stato di fornire un assist a Musk, assolvendolo dalle accuse di antisemitismo che lo hanno recentemente travolto.
L’INCONTRO ha preso la forma di una diretta Twitter dalla fabbrica Tesla di Fremont in cui i due hanno dialogato in stile podcast su massimi sistemi, tecnologia e politica, fra scambi di convenevoli, complimenti ed elogi reciproci, soprattutto da parte di Netanyahu che ha ripetutamente definito l’ospite come l’uomo più erudito del mondo.
Musk ha invitato il primo ministro a «chiarire» il progetto di riforma costituzionale che da mesi provoca proteste popolari nel suo paese e rettificare le critiche nella stampa americana. «Come il New York Times, che tanto non ne azzecca una…» ha aggiunto Netanyahu, che ha sostenuto di voler solo rettificare l’eccessivo potere della Corte costituzionale, e che se non fosse possibile trovare un accordo con l’opposizione «allora cercherò di farlo col popolo».
IL PRIMO MINISTRO ha chiesto consiglio sui rischi dell’intelligenza artificiale. Musk ha affermato di averne parlato con «molti leader del mondo» compresi esponenti del governo di Xi Jinping che ha cercato di convincere dei pericoli di raggiungere una supremazia in questo settore senza le dovute garanzie. «Nell’ Ia non sono i robot a detenere la potenza come in Terminator», ha spiegato il miliardario che ha anche citato la Guida galattica per autostoppisti come sua massima fonte di ispirazione filosofica. «Il potere risiede piuttosto nei massicci centri di data processing, e questi sono individuabili dallo spazio per il consumo di energia». I due hanno convenuto sull’opportunità di contenimento come è stato fatto per gli armamenti nucleari.
Alla fine, la discussione ha toccato il tema clou dell’antisemitismo dilagante sulla piattaforma dell’imprenditore sudafricano. Netanyahu ha espresso la propria condanna di espressioni di odio («sia da destra che dagli ultra-progressisti») che prendono di mira intere popolazioni ed il loro diritto di esistere. Musk ha ribadito la necessità di attenersi alla assoluta libertà di espressione formulata nel primo emendamento della costituzione americana. Quando Netanyahu ha chiesto cosa potesse fare per contenere l’antisemitismo pur nel rispetto di quella norma, Musk preso una larga tangente sul «destino multi planetario della civilità» e sulle «negatività» che rischiano di comprometterlo, annunciando il progetto di un prossimo abbonamento universale ad X per limitare «l’opera di bot nell’amplificare contenuti negativi».
Assente dall’excursus invece ogni riferimento al proprio ruolo diretto nel ripostare a milioni di seguaci i messaggi di odio di cui la sua piattaforma è diventata un principale aggregatore (il caso delle dichiarazioni su George Soros «distruttore della civiltà occidentale»,testualmente e simultaneamente espresse da Musk e da Salvini a Pontida, ne è stata solo l’ultima riprova).
Nelle ultime settimane Musk ha contribuito ad una serie di post apertamente critici di una «congiura ebraica» per danneggiare la sua piattaforma. Il riferimento è alle critiche provenute principalmente dalla Anti Defamation League, principale associazione per i diritti ebraici e contro la discriminazione anti semita negli Stati uniti. Musk ha minacciato di querelare la Adlche assieme ad altre 60 organizzazioni aveva esortato gli inserzionisti a limitare la pubblicità su X.
PRIMA DELL’INCONTRO con Netanyahu, il direttore della Adl, Jonathan Greenblatt ha ricordato come X sia oggi un centro di «dilagante invettiva anti semita ed anti Israele, degna di cosacchi e neonazisti». Lo scorso marzo un’analisi deel britannico Institute for Strategic Dialogue e Casm Technology ha rilevato come le manifestazioni antisemite fossero «più che raddoppiate» dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Musk.

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