INTERNAZIONALE

Capitol Hill, Proud Boys «terroristi»: 22 anni a Tarrio

Dopo decine di condanne a membri dell’estrema destra, cade anche il leader del gruppo
MARINA CATUCCIusa/washington

L’ex leader del gruppo di estrema destra Proud Boys, Enrique Tarrio, è stato condannato a 22 anni di carcere per il ruolo svolto nell’assalto al Campidoglio degli Stati uniti.
FINORA è la condanna più pesante per uno dei rivoltosi del maldestro tentativo di colpo di stato del 6 gennaio 2021. «Quel giorno è stata attaccata la democrazia americana stessa ed Enrique Tarrio è stato il leader assoluto dietro quell’attacco - ha detto il giudice distrettuale Timothy Kelly, motivando la condanna - La cospirazione sediziosa è un reato molto grave». La condanna è per cospirazione e per «aver ostacolato il procedimento congressuale volto a confermare l’elezione presidenziale del 2020». Con l’aggravante del terrorismo.
Non è solo questo il motivo per cui la condanna di Tarrio è importante, ma anche perché crea un precedente che potrebbe rivelarsi spinoso per Donald Trump, che dovrà affrontare un processo a parte per il ruolo che a sua volta ha giocato quel giorno. Tarrio non era presente alla rivolta del Campidoglio: due giorni prima, il 4 gennaio 2021, era stato arrestato con l’accusa di «distruzione di proprietà», relativa alla sua presenza a una manifestazione pro-Trump del mese prima, dicembre 2020, nella quale con altri membri del suo gruppo aveva aggredito dei cittadini di Washington e vandalizzato chiese locali, frequentate dalla comunità afroamericana.
QUELLA ERA STATA la seconda grande manifestazione dei fan di Trump da quando l’ex presidente aveva perso le elezioni del 2020 e aveva iniziato la campagna di disinformazione e di intimidazioni che portò poi all’assalto di Capitol Hill.
Secondo il verdetto di Tarrio, i semi della violenza del 6 gennaio furono in parte piantati nelle manifestazioni di novembre e dicembre 2020. E quindi, anche se Tarrio quel giorno non era in piazza, questo non lo rende meno colpevole, respingendo così la linea di difesa del suo avvocato che si basava tutta sull’assenza in piazza del suo assistito.
ANCHE I LEGALI che rappresentano Trump nel processo che lo vede imputato per i fatti del 6 gennaio, finora hanno ripetuto che il tycoon al momento dell’assalto era altrove e non al Campidoglio. Il precedente segnato dalle motivazioni della condanna del Proud Boys non gli va in aiuto. Da quando i processi per i fatti di quel famigerato giorno sono iniziati, è stato un susseguirsi di condanne, sempre più dure.
Pochi giorni prima del verdetto di Tarrio, a fine agosto, erano stati condannati altri capi dei Proud Boys che, al contrario del loro leader, avevano preso parte attivamente all’assalto. Joseph Biggs e Zachary Rehl sono stati condannati rispettivamente a 17 e 15 anni; 10 anni sono andati a Dominic Pezzola, l’attivista di destra che ha sfondato una finestra del Senato usando uno scudo antisommossa rubato a un agente (e che è poi stato immortalato all’interno del Campidoglio mentre si accendeva un sigaro per celebrare quella che credeva essere una vittoria); 18 anni sono andati a un altro dirigente dei Proud Boys, il 33enne Ethan Nordean.
QUESTE SONO solo le condanne più recenti. Tutti casi che si sono accumulati dal radicale cambiamento nell’atteggiamento e nelle posizioni di questi estremisti di destra, una volta arrestati o indagati. Ad aprile le danze, il chitarrista heavy metal Jon Schiffer, uno dei membri fondatori di un altro gruppo di miliziani di estrema destra, gli Oath Keepers, che era stato il primo a dichiararsi colpevole di aver preso parte alla rivolta del Campidoglio, segnando una nuova fase nelle indagini sul 6 gennaio.
DUE MESI dopo, nel giugno 2021, Graydon Young, dichiarandosi colpevole di cospirazione e di ostruzione a un procedimento ufficiale, ha segnato un ulteriore passo avanti per le indagini. In quel momento c’erano più di 500 persone accusate in relazione al tentativo di golpe, ma il caso di cospirazione dei membri degli Oath Keepers era uno dei più importanti: non si trattava di cani sciolti, di singoli facinorosi che avevano agito sull’impulso del momento, come sosteneva Trump, ma erano membri di gruppi e di organizzazioni estremiste di destra che si erano alleate per sovvertire il risultato di un processo democratico.

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