POLITICA

Zuppi: ascoltare gli studenti. E incalza sullo «ius culturae»

ASSEMBLEA DELLA CEI
LUCA KOCCI

Casa e lavoro: è un intervento dai toni francescani - nel senso di Bergoglio - quello del cardinale Zuppi alla 77ª Assemblea generale della Cei. Il presidente ha sì parlato della crisi della famiglia tradizionale («si alzano voci sempre più pressanti di un’equiparazione dell’istituzione familiare ad altre forme di convivenza»), della «maternità surrogata» («che utilizza la donna, spesso povera, per realizzare il desiderio altrui di genitorialità») e dell’inverno demografico. Ma ha anche dato una lettura politico-sociale. «Spesso le giovani coppie non riescono a costituire una famiglia per la precarietà del lavoro o la mancanza di politiche di sostegno, a cominciare dalla casa», ha detto Zuppi, riconoscendo il valore della protesta degli universitari accampati nelle tende per denunciare il caro affitti e rilevando come il piano di costruzione di alloggi pubblici è «abbandonato da anni», indicando come possibile strada «la riconversione di parte del patrimonio pubblico per l’edilizia popolare». E ha ripreso quanto il papa ha detto a Meloni: è sbagliato contrapporre «accoglienza e natalità», riempiendo di «ostacoli, con un’ombra punitiva», i percorsi dei migranti che vogliono arrivare e integrarsi in Italia (per esempio ignorando la proposta dello «ius culturae»).
l. k.

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