Eventi estremi legati a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche hanno causato 11.778 disastri tra il 1970 e il 2021, con oltre 2 milioni di morti e 4,3 trilioni di dollari di perdite economiche, secondo i l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). L’agenzia dell’Onu sottolinea come il 90% dei decessi sia stato registrato nei Paesi in via di sviluppo: «Il ciclone Mocha ne è un esempio. Ha causato vaste devastazioni in Myanmar e Bangladesh, colpendo i più poveri tra i poveri». Tra il 1970 e il 2021 è stata l’Asia l’area più martoriata con 3.612 disastri segnalati, 984.263 morti (il 47% dei decessi globali) e 1.400 miliardi di dollari di perdite economiche. Gli Stati uniti con il centro America e la zona caraibica ha pagato di più in termini economici: 77.454 morti e danni per 2.000 miliardi di dollari. In Europa invece in 50 anni ci sono stati 1.784 eventi estremi che hanno causato 166.492 morti (l’8% dei decessi globali) e 562 miliardi di dollari di perdite economiche. Le temperature estreme sono state la principale causa di morti in Europa mentre le
inondazioni sono state all’origine delle maggiori perdite economiche.