Lo sceriffo Becker si appunta la stella al petto. Si guarda allo specchio. È possibile che qualcosa lo affligga, eppure è composto nei suoi movimenti, determinato a raggiungere uno scopo a noi ancora ignoto. Attraversa le cucine, poi i giardini evidentemente artificiali, passa accanto a una finestra dove si intravede qualcosa. Entra nel suo ufficio. Scrive una nota e vi appoggia sopra la sua stella. Saluta il suo vice Marnes e gli dà appuntamento alla cella di custodia 3. Dopo che vi si è chiuso dentro, all'arrivo del suo compagno di lavoro, che ha capito le intenzioni del capo e cerca disperatamente di dissuaderlo dal compiere un atto irrimediabile, pronuncia le fatidiche parole: «Io voglio uscire». Becker ha intenzione di raggiungere sua moglie Allison che quella stessa frase aveva espresso tre anni prima.
Quel «Voglio uscire» non esprime esattamente il desiderio di una fuga. D'altro canto, la vita dello sceriffo, come quella di sua moglie e di altri ancora, si è svolta in quell'enorme edificio tramutato in mondo. Quindi andare via significherebbe abbandonare tutto, sacrificare se stessi, mettersi alle spalle per sempre sentimenti, azioni, gesti. Ad animare la volontà di varcare la soglia, è la ricerca della verità, e quella scelta ha un costo.
Sono passati centoquaranta anni dalla fondazione del Silo, la struttura sotto terra che ospita quelli che si potrebbero considerare i sopravvissuti del pianeta. Diecimila persone che non hanno più memoria del passato, che non conoscono il motivo che li ha spinti a rifugiarsi in un luogo angusto, tetro, con una verticalità che procede verso le viscere della Terra. Un'umanità compressa in una cittadella composta da più di cento piani e di scale, appesa al funzionamento di un generatore che produce energia e che, dunque, fornisce l'unica luce possibile.
NON ESISTE più un libro, una cultura, un oggetto che possa testimoniare di un'epoca tramontata brutalmente. Donne e uomini sono privati (anche per legge) della loro memoria storica. Nuovamente primitivi, ma con l'idea di un passato che è stato cancellato. Non tutto, però, è svanito. Ogni tanto qualcuno trova una reliquia proibita e, allora, inizia a pensare, a porsi delle domande illecite. Il Silo è la verità? Oppure gli invisibili governanti celano qualcosa che aprirebbe a un nuovo presente?
Silo, la nuova serie Apple TV+ creata da Graham Yost (Justified e The Americans), ricolloca la fantascienza dentro uno sguardo metafisico. Tratto dalla Trilogia del Silo (Wool, Shift e Dust) di Hugh Howey, questo prodotto ambizioso sembra riferirsi non solo alle più classiche opere distopiche, ma a qualcosa di più archetipo, che ci appartiene da sempre. Ossia al Mito della Caverna di Platone, descritto nel settimo libro de La Repubblica. È in questo celebre dialogo che il filosofo greco immagina un ambiente popolato da incatenati. Tra loro, un uomo riesce inspiegabilmente a slegarsi e a uscire dalla caverna, da quel luogo dove le ombre hanno il dominio sugli oggetti, e si avvia verso la luce. Ed è fuori che trova la verità. E sarebbe di nuovo all'interno che vorrebbe tornare per trasmetterla ai suoi simili. Solo che non riesce a esprimersi in modo comprensibile. In un certo senso, il Silo richiama a quella caverna, le cui origini sono altrettanto misteriose. La differenza è che, per ora, nessuno ha fatto ritorno. Uscendo, hanno compiuto il gesto di rischiarare la finestra pulendola dall'esterno, per concedere a chi è rimasto di avere una migliore visuale. Ma la verità non è stata ancora rivelata.
«OGNI RICHIESTA verbale di lasciare il Silo viene accolta ma è irrevocabile – dice il Sindaco allo sceriffo e a chiunque sarà in quella stessa condizione di transizione – Le è stato chiesto di pulire e le è stato fornito il materiale necessario ma nessuno la obbligherà a farlo. Superata la camera di decompressione lei è al di fuori della legge. Non sappiamo perché siamo qui. Non sappiamo chi ha costruito il Silo. Non sappiamo perché il mondo fuori dal Silo è come è. Non sappiamo quando sarà sicuro andare fuori. Sappiamo solo che quel giorno non è oggi».