ECONOMIA

Cgil, Cisl e Uil a Milano. Landini agli studenti: «Ora uniamo le lotte»

Quarantamila in piazza per la manifestazione unitaria dei sindacati contro la precarietà, «più alta di tutta Europa»
ROBERTO MAGGIONIITALIA/MILANO

Nel secondo sabato di mobilitazione i sindacati abbracciano la lotta degli studenti contro il caro-affitti e, con sfumature diverse, rilanciano quella contro il governo su precarietà, fisco, pensioni e democrazia. Anche a Milano come a Bologna una settimana fa la mobilitazione inizia con un corteo della sola Cgil, da piazzale Cadorna all’Arco della Pace dove ad aspettare le migliaia di bandiere rosse della Cgil ci sono quelle blu e verdi della Uil e della Cisl. «Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti» recita lo striscione d’apertura, dietro ci sono tutte le categorie della Cgil arrivate dal nord Italia. Ci sono i metalmeccanici della Fiom di Genova, gli edili della Fillea di Alessandria, il mondo del commercio e del turismo della Filcams da Milano. E poi Lecco, Pavia, Bolzano, Cremona, Brescia, Varese, Sondrio, Mantova, Padova e decine di altre città a rappresentare quel nord produttivo che non si accontenta del taglio delle tasse in busta paga a tempo determinato fatto dal governo. «Meloni con una mano ci ha messo un po’ di spiccioli in tasca e con l’altra ha dato ai nostri figli ancora più precarietà» dice un operaio dell’Ansaldo Energia di Genova.
GENITORI E FIGLI, operai e studenti si sarebbe detto una volta. «Il livello di precarietà che c’è in Italia non c’è in nessun altro paese europeo» dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in corteo. «Gli studenti che protestano per la casa indicano questo tema, la necessità di avere un futuro. Il governo deve assumersi le sue responsabilità perché non abbiamo chiesto noi i voucher e l’ampliamento dei contratti a termine».
LANDINI TIRA BORDATE alla ministra del lavoro del governo Meloni: «Se è così bello perché non si fa pagare la ministra Calderone coi voucher?». A chi gli dice che oggi il lavoro c’è ma tanti giovani si rifiutano di lavorare risponde che «se un giovane rifiuta di lavorare sottopagato a mille euro fa bene» perché «non si possono più accettare quelle condizioni». I giovani, gli studenti che protestano contro il caro-affitti, sono anche all’inizio del discorso dal palco di Landini: «La vostra lotta è la nostra lotta, il problema dell’abitazione non riguarda solo gli studenti». Snocciola le cifre il segretario generale della Cgil: «Ci sono 750mila studenti fuorisede e solo il 5% di loro può avere una casa pubblica. Questo significa che il diritto allo studio non è garantito, altro che merito».
Poi sono attacchi al governo, nel merito sulla riforma del fisco, sulla precarietà e sulle pensioni, nel metodo sulla democrazia. «Nessuno mette in discussione che hanno vinto le elezioni» dice Landini «ma dire che siccome ho vinto le elezioni faccio quello che voglio non è democrazia. Impedire il confronto vuol dire ridurre gli spazi di democrazia e noi non siamo disponibili ad accettarlo. Per noi questo non è che l’inizio» dice alla fine del suo comizio. Alcuni gruppi dalla piazza urlano «sciopero, sciopero» ma non sono la maggioranza.
LA STRADA VERSO un ipotetico sciopero generale è ancora da costruire. Per la Cisl dal palco parla la segretaria confederale Daniela Fumarola a sostituire il segretario generale Luigi Sbarra bloccato a casa da problemi di salute. Insiste sul confronto con il governo, ma che sia vero «non uno spot». Per la Cisl bisogna «riaprire i tavoli» con l’esecutivo. Tiene alti i toni, come già successo a Bologna e il primo maggio a Potenza, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. «I giovani fanno bene a rifiutare i lavori da schiavi. Applicate bene i contratti e vedrete che accetteranno di lavorare». Sullo sciopero generale Bombardieri frena: «A qualcuno nel governo farebbe comodo uno sciopero di un giorno, ma invece continueremo a darvi fastidio più giorni». Per i sindacati in piazza c’erano 40 mila persone. Prossimo appuntamento sabato 20 a Napoli, terza tappa delle mobilitazioni interregionali.
Per il segretario Cgil Landini la giornata però non finisce all’Arco della Pace ma all’Università Statale di Milano dove incontra gli studenti dell’Udu, l’organizzazione universitaria vicina alla Cgil. Un dialogo che dura qualche minuto, poi interrotto da un gruppo di attivisti di Cambiare Rotta, un collettivo vicino al sindacato Usb che due giorni fa aveva contestato anche Elly Schlein alla Sapienza. «I giovani se ne stanno andando dall’Italia anche per colpa delle politiche del suo sindacato. Ci sono studenti della Statale che non accettano le vostre passerelle» urla uno degli attivisti. Landini replica: «La vostra controparte non sono io, ma governo e imprese che usano il lavoro precario». Un tentativo di dialogo impossibile.

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