VISIONI

Ciao, sono Venere e faccio la virtual influencer

Habemus Corpus
MARIANGELA MIANITIITALIA

È nata da nemmeno una settimana e ogni giorno inciampa in uno svarione. Scelta dal Ministero del Turismo (quello retto da Daniela Santanché) per promuovere il nostro Paese, ideata dal Gruppo Armando Testa, la campagna «Italia: Open to meraviglia» è costata 9 milioni di euro, peccato che nessuno si è ricordato di registrare il dominio del sito. Hanno provveduto a farlo alle 20.15 del 21 aprile scorso i tre titolari di Marketing Toys. Non parliamo poi delle versioni in tedesco, spagnolo e inglese (evidentemente non si contemplano visitatori francesi, cinesi, giapponesi) eseguite non da un esperto umano, ma con il traduttore automatico. Segnaliamo al ministero che in Italia esistono traduttori in carne e ossa bravissimi.

Già dalla sua comparsa questa Venere virtuale è nata sotto una pessima stella, a cominciare dal video con cui si presenta dicendo, con voce petulante da televendita: «Salve. Sarò Venereitalia23. Ho 30 anni…okkkéei, qualcosina di più per la verità, e sono una virtual influencer. Con i capelli sempre al vento giro l’Italia per mostrarvi i nostri luoghi meravigliosi e tutte le nostre eccellenze. Vi racconterò di bellezza, cultura, cucina, musica, ospitalità, arte. Sarò l’immagine dell’Italia nel mondo, il suo volto più luminoso. Dopo tutto, è il bello di essere un’influencer. Virtual».
Cotanto testo è accompagnato da un sottofondo musicale estremamente innovativo, niente meno che Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, e da foto di paesaggi a cui, di tanto in tanto, si sovrappone l’immagine di VVI con debito cambio d’abito. C’è la versione «Gita sul lago di Como» con maglietta a strisce mentre mangia una pizza, quella «Mi faccio un selfie a Venezia» in completo beige con borsetta rigida rosa, la «Roma Bike Tour» in short davanti al Colosseo, la «Aperitivo sulla costa» sullo sfondo di Polignano a Mare, la «Non può mancare la barca» mentre transita tra i faraglioni di Capri. VVI si mostra anche in altre mise dai deprimenti colori, tipo un pantalone rosa antico a strisce nere che sembra più il rivestimento di una poltrona. Il messaggio/invito si conclude con un augurio che, visto il contesto, ci appare più una minaccia perché dice: «Mi troverete un po’ ovunque».
Il progetto dovrebbe convincere gli stranieri a visitare le nostre meraviglie, ma anche a contrastare lo spopolamento di borghi abbandonati trasferendo lì la propria residenza. L’offerta comprende un’imposta sostitutiva con aliquota al 7% per 10 anni e la possibilità di comprare una casa per un euro, a patto che i richiedenti siano cittadini UE, abbiano più di 65 anni, godano di una pensione straniera, scelgano un borgo con meno di 20mila abitanti nel centro o sud Italia e ristrutturino l’immobile acquistato.

Se chiedevano a Mimmo Lucano un consiglio su come si ripopola un paese morente accogliendovi i migranti che, così, non solo trovano e sistemano un tetto, ma portano vita, lavoro e comunità facevano prima, ma quella è un’idea che risolverebbe troppi problemi, e dopo come si fa a prendersela con chi arriva da guerre e dittature. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di vedere un olandese o un tedesco installarsi su per i tornanti di Castelmola o Rocchetta Volturno e spendere lì la propria pensione? Quelli sì che, come dicono su italia.it, potrebbero «Vedere l’età d’argento tingersi d’oro grazie alle agevolazioni fiscali». Chiedete a VVI e sono certa che, con i suoi biondi capelli al vento, vi darà un luminoso consiglio.
Se invece volete tornare all’originale per rifarvi occhi e umore, lo trovate come sempre alla Galleria degli Uffizi.

mariangela.mianiti@gmail.com

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