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Mega opera, tante incognite: via ai lavori della diga di Genova

Show per l’avvio del progetto finanziato con il Pnrr. A contestarlo anche l’ex super-consulente: «Rischio geotecnico altissimo»
GIULIA MIETTAITALIA/genova

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha scomodato persino Garibaldi: «Oggi lanciamo un nuovo Risorgimento per il Paese». Dal 5 maggio 1860 al 4 maggio 2023 il passo è lungo una manciata di chilometri, quelli che separano lo scoglio di Quarto dei Mille da palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità portuale, dove si è tenuta la cerimonia d’avvio dei lavori della nuova diga foranea del porto di Genova. Alle 12.50 Salvini, Rixi, Toti, Bucci, Salini e Signorini - i protagonisti dello spettacolo - hanno premuto un pulsante rosso. In contemporanea, nel canale di calma del porto, una chiatta ha scaricato quella che sarà la prima gettata di ghiaia. E nello stesso momento, nelle piazze di Genova, alcuni cassoni, riproduzioni in scala di quelli che costituiranno la base della grande opera, hanno spiccato il volo sollevate da palloni aerostatici.
LA COSTRUZIONE di quei cassoni in calcestruzzo, un centinaio, alti come palazzi di dieci piani, è una delle fonti di preoccupazione nei confronti della diga dei record. Nella periferia del ponente genovese i cittadini temono che la “fabbrica dei cassoni” sorga davanti alle loro case e un mese fa sono scesi in piazza in 5.000 per dire no. Le dichiarazioni dell’ultima ora del presidente del porto Paolo Emilio Signorini - «Ne realizzeremo meno possibile a Genova» - non bastano a tranquillizzarli. Ma le incognite su un’infrastruttura ideata per rendere il porto attorno alla Lanterna accessibile ai maxicargo e alle crociere World Class, sono più delle risposte. Modi, tempi, impatto, costi.
HA FATTO DISCUTERE la lettera aperta di Piero Silvia, super-consulente per il progetto della diga dimessosi perché perplesso sulla fattibilità. Secondo l’esperto l’opera non costerà 1 miliardo (920 milioni per la prima fase) ma 2,5. Non sarà ultimata nel 2026 ma nel 2035, con il rischio per il Paese di dover restituire i soldi Pnrr. Inoltre Silva parla di «rischio geotecnico altissimo» perché la diga sarà costruita a 50 metri di profondità su un fondale fangoso, poco stabile. Una “cassandra”, Silva, che ha anche ricordato lo tsunami che nel 1979, durante un collasso nella costruzione del porto di Nizza, fece 13 morti in un quartiere di Antibes.
«Fondi limacciosi? Ho fatto tanti progetti nella mia vita - il commento del sindaco di Genova Marco Bucci - le preoccupazioni ci sono sempre, ci saranno centomila intoppi tecnici ma siamo qui per risolverli tutti, come abbiamo fatto anche per il ponte».
KNOW HOW è parola d’ordine e antidoto alle polemiche per Pietro Salini, numero uno di Webuild, capofila del consorzio Per Genova Breakwater, che costruirà la nuova diga dopo aver vinto la gara e superato lo scoglio dei ricorsi. Webuild, insieme a Fincantieri, ha realizzato il ponte sorto al posto del Morandi e si candida a costruire anche quello sullo stretto di Messina. «Ce la metteremo tutta per finire la diga in tre anni». Il ministro Matteo Salvini, intervenendo dal palco della cerimonia, ha chiamato in causa l’Italia del sì e dei «migliori ingegneri del mondo» ma ha anche suggerito di «affidarsi al buon Dio».
A margine della posa della prima pietra non sono mancate le contestazioni al ministro leghista da parte di 75 lavoratori precari del porto. Fischi che si sono trasformati in applausi quando, alla fine, Salvini ha promesso di occuparsi della loro sorte. Altra contestazione, a sorpresa, quella del consigliere regionale d’opposizione Ferruccio Sansa con un blitz nel salone della cerimonia. «Firma Salvini, guadagna Salini, pagano i cittadini» lo striscione esposto. E poi le proteste degli ambientalisti genovesi: «Crisi climatica? Cementificano anche il mare».
L’INFRASTRUTTURA sarà lunga 6,2 chilometri e rappresenta il più grande intervento mai realizzato di potenziamento della portualità italiana. Occuperà mille persone. Secondo i costruttori, però, l’attenzione alla sostenibilità ambientale sarà una priorità: i 100 cassoni saranno riempiti con 7 tonnellate di materiale roccioso in gran parte di recupero. Attorno ai cantieri sottomarini sarà creata una cortina di bolle d’aria per preservare l’ecosistema dai rumori delle lavorazioni. Sul piano della sostenibilità economica, l’Autorità portuale ha calcolato che tra il 2027 e il 2030 la nuova diga assicurerà 4,2 miliardi di euro in più tra traffici, diritti e tasse di scalo.

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