VISIONI

Werner Herzog, il mondoin una «Ecstatic Truth»

UNA MOSTRA ALL’EYE FILMMUSEUM
CRISTINA PICCINOOLANDA/AMSTERDAM

Il titolo, The Ecstatic Truth fa risuonare con precisione la forza e il fascino dell’opera di Werner Herzog, il regista tedesco che è stato tra i protagonisti di quell’ormai lontanissima nouvelle vague in Germania negli anni sessanta e settanta, in cui si incrociarono talenti e visioni molto diverse che nel corso del tempo hanno preso direzioni anch’esse assai differenti. È appunto con questo titolo che l’Eye Filmmuseum di Amsterdam ha chiamato la mostra dedicata al regista che lo scorso anno ha compiuto ottant’anni, e che continua a spiazzare ogni aspettativa con i suoi film nei quali esplora l’esistenza umana e la relazione complessa dell’uomo con la vastità e indifferenza della natura. Dal prossimo 18 giugno - e fino all’1 ottobre - il museo olandese ospiterà anche un ampio programma di film di Herzog scelti fra gli oltre settanta suoi corti, lunghi e documentari che compongono l’intera sua opera.
Ma di cosa si tratta? Come spiegato dai curatori del museo - che hanno lavorato con la Deutsche Kinemathek di Berlino - la mostra è costruita attorno a una selezione di «scene madri» ,e immagini iconiche di film come Nosferatu: il principe della notte (1979), Fitzcarraldo (1982), Little Dieter Needs to Fly (1997) e Grizzly Man (2004). Inoltre, documenti, oggetti d'archivio e oggetti di scena dell'Archivio Werner Herzog.
SPIEGANO i curatori: «La mostra vuole offrire uno sguardo sulla visione del mondo di Herzog. Centrale in questo è la sua idea di ’verità estatica’: qualcosa che il regista è costantemente alla ricerca. A tal fine, costruisce e stilizza immagini che espongono questo livello più profondo di verità quasi dicendonci sempre: ’Sto modificando i fatti a tal punto che assomigliano più alla verità che alla realtà. Herzog si sforza di catturare la condizione umana nei nostri tempi e, nelle sue stesse parole, esplorare ’i paesaggi interiori dell'anima’. . Se ti interessa solo la cruda realtà - la verità del contabile - dice Herzog, faresti meglio a guardare i filmati di sorveglianza. Questo regista non è una ’mosca sul muro’: preferisce vedersi come una vespa furiosa, impossibile da evitare».
Trenta i film nella programmazione che include anche incontri, panel, eventi musicali. Dai primi titoli come Lebenszeichen (1968); Massnahmen gegen Fanatiker (1969); Auch Zwerge haben klein angefangen (1970) ; Fata Morgana (1971) a quelli più recenti come Cave of Forgotten Dreams 3D (2010); Into the Abyss (2011); Family Romance (2019).
Il lavoro più recente di Herzog, che ha esordito lo scorso anno la sua circuitazione è The fire within - A requiem for Katia and Maurice Krafft in cui il regista racconta il «diario verso la morte» della celebre coppia di vulcanologi francesi Katia e Maurice Krafft inghiottiti da un letale flusso piroclastico, un miscuglio di cenere e di vento velocissimo infuocato, nell’atto di riprendere il vulcano giapponese di Unzen il 3 giugno del 1991.
C.PI.

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