INTERNAZIONALE

Più esercito in Cisgiordania, ma notte di sangue a Tel Aviv

Turisti nel mirino, per i media «morto un italiano». Due israeliane uccise, sospetti su Hamas
MICHELE GIORGIOISRAELE/TERRITORI

Tre battaglioni dell’esercito in più in Cisgiordania - a Hebron, Ramallah e Betlemme - e il richiamo di riservisti inquadrati nella difesa antiaerea e nell’aviazione, tra cui piloti da combattimento e di droni.
SONO QUESTI gli ordini dati ieri dal capo di stato maggiore Herzi Halevi al termine di una notte di intensi bombardamenti dell’aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza che hanno provocato oltre a danni anche qualche ferito, secondo fonti locali. Bombe anche nei pressi del campo profughi di Rashidiye (Tiro), in Libano del sud. Una accelerazione verso l’escalation militare conseguenza delle forti tensioni causate dalle cariche e dai pestaggi della polizia israeliana ai fedeli sulla Spianata delle moschee di Gerusalemme. E dall’attacco armato palestinese nella Valle del Giordano in cui ieri sono rimaste uccise due sorelle di 15 e 20 anni - residenti nell’insediamento coloniale ebraico di Efrat, a sud di Betlemme - e ferita la madre. A Tel Aviv in serata cinque persone sono state ferite, due in modo grave, e una uccisa, investite dall’auto di un uomo poi ucciso dalla polizia. La vittima secondo quanto riportano alcuni media israeliani mentre chiudiamo il giornale sarebbe un cittadino italiano di 30 anni. Gli israeliani uccisi da inizio anno sono 17, almeno 94 i palestinesi vittime dei raid dell’esercito israeliano in città, villaggi e campi profughi della Cisgiordania.
Stando a una ricostruzione dell’attacco nei pressi della colonia di Hamra, le due sorelle viaggiavano su di un’auto assieme alla madre, precedute a breve distanza dal padre a bordo di un’altra autovettura.
GLI AUTORI dell’attacco, pare due, erano in attesa in un’auto ferma al lato della strada. A un certo punto, come mostra un video di una telecamera di sorveglianza, hanno tagliato la strada alle tre donne e sparato 22 colpi a distanza ravvicinata, probabilmente con un kalashnikov. Poi si sono allontanati indisturbati: nella zona non erano presenti forze militari. Si ritiene che l’agguato sia opera di militanti del movimento Hamas che, spiegano gli analisti palestinesi, ha accresciuto negli ultimi due anni la presenza di cellule armate in Cisgiordania. Gli israeliani pensano che dietro le uccisioni ci sia Saleh Aruri, il leader di Hamas all’estero che forse ha pianificato anche i lanci di razzi dal Libano verso Israele.
LE UCCISIONI delle due sorelle hanno generato sdegno e condanne da più parti, anche internazionali, e gettato nel caos la maggioranza di destra guidata da Netanyahu. I ministri più estremisti, Ben Gvir (Potere ebraico) e Smotrich (Sionismo religioso), hanno minacciato le dimissioni per le «politiche insufficienti» in Cisgiordania e Gaza da parte di un governo che, nella loro visione, è nato per annullare in un modo o nell’altro le rivendicazioni politiche e territoriali dei palestinesi sotto occupazione. Deputati del Likud di altri partiti della maggioranza e uno dei capi dei coloni, Yossi Dagan, hanno invocato offensive militari e l’annessione di tutta la Cisgiordania a Israele, anche sfidando l’opposizione dell’amministrazione Biden. Invettive sono state rivolte all’87enne presidente palestinese Abu Mazen.
«Le nostre forze sono impegnate nella caccia ai terroristi. È solo questione di tempo e noi salderemo il conto così come abbiamo fatto con tutti gli altri assassini», ha dichiarato Netanyahu sul luogo dell’attacco, anche con l’intento di placare le fibrillazioni nel governo. A «saldare il conto» ieri ci hanno provato i coloni israeliani bloccando strade e incroci e fermando automobili palestinesi con intenti minacciosi.
SULLO SFONDO di un’altra giornata densa e drammatica c’è la notte di giovedì, segnata dall’offensiva aerea israeliana contro Gaza annunciata da Netanyahu. «Colpiremo i nostri nemici, pagheranno un prezzo per ogni loro azione», aveva avvertito. Presi di mira, secondo il portavoce militare, dieci obiettivi tra strutture, depositi di armi e gallerie sotterranee di Hamas che i comandi israeliani ritengono responsabile anche del lancio dei razzi dal Libano avvenuto, sostengono, con il via libera del movimento sciita Hezbollah. Il ministero della salute palestinese ha denunciato che i raid aerei hanno causato danni all’ospedale pediatrico Al-Dorra. Diverse famiglie hanno postato le foto delle loro abitazioni devastate dalle esplosioni di missili e bombe avvenute a pochi metri.
DA GAZA HANNO risposto lanciando decine di razzi verso il sud di Israele, molti dei quali intercettati. Un israeliano è rimasto ferito in un edificio di Sderot centrato in pieno. Colpite presunte strutture di Hamas in Libano del sud. Ieri all’alba la polizia israeliana è di nuovo entrata con decine di agenti nella Spianata dove ha caricato i fedeli, alcuni dei quali dopo la preghiera avevano scandito slogan in sostegno di Hamas.

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