INTERNAZIONALE

Polonia, stop al grano ucraino esentasse: «Danneggia il nostro»

ACCORDO CON KIEV PER CONTROLLARE LA PROVENIENZA DEI CARICHI, RICHIESTE ALLA UE DI RIMETTERE I DAZI
GIUSEPPE SEDIApolonia/ucraina

Varsavia dice «nie» all’"importazione facile" di grano ucraino sul proprio territorio. Una vera e propria dichiarazione di intenti giunta ieri per bocca del neo-ministro dell’agricoltura polacco Robert Telus della destra populista di Diritto e giustizia (Pis): «Dobbiamo bloccare il trasporto di grano dall’Ucraina. Anche Kiev ha accettato di ridurre drasticamente o addirittura bloccare per qualche tempo l’immissione di grano ucraino in Polonia», ha precisato.
La settimana scorsa Telus aveva preso il posto del dimissionario collega di partito, Henryk Kowalczyk, incalzato dagli agricoltori polacchi in agitazione per settimane con i granai pieni anche a causa della produzione del vicino in guerra. Al momento il grano ucraino beneficia di un’esenzione da dazi e quote sulle esportazioni, voluta dall’Ue e valida almeno fino a giugno 2024. La Polonia di certo non acquisterà grano dall’Ucraina nei prossimi mesi, nemmeno quello definito in gergo tecnico "non alimentare", che comprende ad esempio il pellet combustibile ricavato dalla pula del cereale. Il quotidiano conservatore e indipendente dal governo Rzeczpospolita ha rivelato di una inchiesta aperta dalla procura di Zamosc, nel sud-est del paese, su tre grosse aziende dell'industria molitoria che avrebbero macinato e venduto grano ucraino spacciandolo per polacco. La Polonia punta a rallentare il passaggio del cereale ucraino sul suo territorio: «Ovviamente non possiamo bloccare il transito ma ogni trasporto verrà meticolosamente controllato», ha aggiunto Telus, il quale non esclude che a passare per la Polonia potrebbe esserci anche del grano russo. Mentre le illazioni del ministro e le presunte mancanze di Kiev restano tutte da verificare, i rapporti tra Ucraina e Polonia restano più saldi che mai dopo la visita di Zelensky a Varsavia della scorsa settimana. La stoccata nei confronti della Commissione europea invece quella sì, c’è stata: «Da un lato Bruxelles parla di sanzioni nei confronti della Russia, e dall’altro, fa finta di non sapere che dall’Europa meridionale arriva una grande quantità di grano molto probabilmente di provenienza russa e non ucraina», ha aggiunto il sostituto di Kowalczyk.
In verità il governo destrorso a guida Pis punta a far passare questo stop per una decisione politica mentre invece si tratta soprattutto di una necessità. I magazzini del paese sono strapieni. La Polonia, così come gli altri stati dell’Europa centro-orientale, non possono permettersi di continuare a stoccare ad libitum il grano coltivato in casa e quello ucraino in transito nell’attesa che siano venduti. Varsavia spera di creare una coalizione di paesi colpiti dalla questione del grano ucraino con l’obiettivo di fare pressione sulla Commissione europea puntando ad un’importazione regolamentata del grano ucraino a basso costo già da questa estate. A Bucarest ad esempio il Partito socialdemocratico (Psd) ha chiesto di avviare colloqui con Kiev per la sospensione temporanea delle importazioni di grano sulla falsariga di quanto fatto a Varsavia.

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