Ieri a Mosca sono state perquisite le case di otto membri di Memorial, l’organizzazione russa per i diritti umani vincitrice del Nobel per la pace 2022, a cui l’anno prima era stata imposta la chiusura dalla Corte suprema russa.
Fra le case perquisite quella del copresidente di Memorial Oleg Orlov, poi arrestato per aver ripetutamente violato la legge che vieta di «screditare» l’esercito russo. Rilasciato in giornata dietro pagamento della cauzione, Orlov rischia fino a tre anni di carcere. Le perquisizioni a casa dei membri della sua organizzazione, a cui hanno partecipato anche alcuni agenti del Centro di lotta all’estremismo - denuncia Memorial Italia - fanno parte dell’indagine aperta il 3 marzo per il reato di «riabilitazione del nazismo».