«Gli ho detto: ’Inginocchiati’. E gli ho sparato in fronte». Così il soldato russo 21enne Daniil Frolkin aveva confessato l’omicidio di un civile ucraino a Andriivka (un paese vicino Kiev), parlando con la testata russa indipendente IStories, che ha identificato la sua vittima come il 47enne Ruslan Yaremchuk. «Confesso tutti i crimini che ho commesso a Andriivka, di aver sparato ai civili, rubato ai civili, avergli sottratto i loro telefonini». Per questa testimonianza resa lo scorso agosto, Frolkin è stato condannato ieri da una corte russa a cinque anni e mezzo di carcere, con sentenza sospesa, per aver «diffuso notizie false sul conto dell’esercito». La brigata a cui apparteneva Frolkin è la stessa accusata della strage di Bucha, ed è stata lodata da Putin per «il suo grande eroismo e coraggio». Nel corso dell’occupazione russa di Andriivka l’anno scorso sono stati uccisi quaranta dei suoi mille abitanti.