«Voto sano da lontano» è uno degli slogan che accompagnano la mobilitazione degli studenti fuorisede che da anni chiedono al parlamento una legge per superare i limiti attuali, per i quali è consentito votare alle amministrative e alle regionali solo al seggio di residenza, oppure a domicilio ma solo ai residenti all’estero iscritti all’Aire per le politiche e i referendum. Ieri la mobilitazione ha fatto tappa a Roma, raccogliendo l’appoggio di quasi tutti i partiti che hanno preso l’impegno di costituire un intergruppo per risolvere il problema. Segnalato già dal libro bianco sull’astensione, che ha stimato un 10% di astensionismo «involontario», dovuto alla distanza dal seggio. Alla camera c’è una proposta di legge M5S che punta sul certificato elettorale elettronico e sul voto anticipato dei fuorisede agli uffici postali, ma solo sul territorio nazionale.