Ieri Matthew Kacsmaryk, giudice federale di Amarillo in Texas, ha ascoltato le argomentazioni del gruppo che contesta l’approvazione della Fda del mifepristone, uno dei due farmaci usati negli aborti farmacologici, approvato nel 2020 fino alla decima settimana di gravidanza. Negli Stati uniti gli aborti farmacologici rappresentano più della metà degli aborti legali: con il mifepristone le donne evitano di affrontare un’operazione chirurgica in anestesia totale. A causa della decisione di giugno scorso della Corte suprema che ha tolto il diritto all’aborto a milioni di donne statunitensi che vivono in Stati a guida repubblicana, a gennaio la Fda ha approvato la vendita della pillola abortiva in tutte le farmacie certificate (l’articolo integrale di Marina Catucci su ilmanifesto.it)