VISIONI

L’involontario autogol della borsa allusiva

Habemus Corpus
MARIANGELA MIANITIitalia

Mollemente sdraiata su un divano rivestito di seta, il body e i lunghi guanti neri di Hayworthiana memoria, i capelli scuri tinti vistosamente di biondo, le calze semi trasparenti con la riga di lato, lo stivaletto in tulle dal tacco assassino, la signora ammicca con posa felina mettendo in primo piano i fianchi e il famoso sedere. Tutta questa messa in scena serve a una cosa, vendere una borsa della nuova collezione Primavera Estate 2023. E dove si piazza per farla notare, la borsa? Ma sul famoso sedere della famosa influencer, ovvio, e in posizione strategica, anzi allusiva, in modo che chi guarda pencoli fra due desideri, quello di comprare la bag da 1.750 euro o levarla da lì per fare altre cose.

Ogni stilista, in questo caso D&G, sceglie la musa che più si confà ai suoi gusti, in questo caso Kim Kardashian, e con l’obiettivo di liberare le donne dai complessi per le curve abbondanti si evoca la terra natia, la Sicilia, e la nostalgia per una seduzione fatta di scollature, trasparenze, veli, lustrini, ricami vistosi, gioielli a forma di ex voto, trucco importante, tanto nero, insomma tutto un armamentario da Madonna del bodoir. Non sono i primi e non saranno gli ultimi maschi a immaginare la donna seduttiva così. Le donne, per contro e per fortuna, hanno il potere di decidere che cosa indossare e come indossarlo, se essere complici di un certo tipo di messaggio o affrancarsene. Ognuna fa il suo percorso e la cosa divertente dei vestiti è scoprire che possono essere uno strumento di gioco e non di sottomissione perché, alla fine della vestizione, ciò che resta nella memoria è la personalità e non l’apparato.
La suddetta campagna pubblicitaria, arricchita da altri manifesti fra cui uno dove la musa è sdraiata su un letto e fa tanto pensare a una bambola gonfiabile, è stata piazzata su strade ad alto tasso di traffico.

Chissà quanti automobilisti, guidando, hanno notato le borse piuttosto che la ragazza. Quel che è venuto fuori da una foto scattata dalla mia amica Ilaria Baldini, ferma a un semaforo, sa di autogol perché a sovrapporsi alla posa della Kardashian sono stati altri due cartelloncini, molto più piccoli, ma colorati che, per il famoso effetto della prospettiva casuale, si sono trovati uno sul sedere della signora, l’altro un poco più sotto. Il primo, rosso, indicava di girare a sinistra se si voleva trovare una hamburgheria della zona, l’altro di svoltare a destra se si voleva andare a un negozio di cibi biologici. L’effetto seduzione della influencer ne è uscito pesantemente afflitto, come se quelle due pubblicità, una ruspante, l’altra essenziale, avessero smascherato, senza volerlo, le allusioni della pubblicità delle borse. Questo ci insegna che, se da una parte il marketing di ogni genere merceologico ci bombarda e continua a usare a piene mani gli stereotipi, noi possiamo dotarci di sistemi di autodifesa e ridere di ciò che ci vorrebbe convincere, anche perché l’ironia è una delle più potenti armi di autodeterminazione. Non so quante signore, per sedurre qualcuno, nella vita normale, si sdraino su un divano ammiccanti, mezzo svestite e con una borsa sul sedere. La mossa è pericolosa perché si rischia di sovrappore alla visione del corpo il valore dell’oggetto, e siccome ci sono borse che valgono 30 euro, ma anche 150 mila, essendo in coccodrillo, diamanti e oro bianco, voi capite che il parallelismo Valgo quanto la mia bag è lì dietro l’angolo, e rischiosissimo.
Copritevi, dunque, di veli e paillettes, se vi piace, ma state attente a dove mettete la borsa. Potrebbe ritorcersi contro di voi.

mariangela.mianiti@gmail.com

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