VISIONI

Canzoni in punta di voce. Elogio della lentezza per Fantastic Negrito

BLUES
GIANLUCA DIANAUSA

Le idee funzionano. Cellula acustica e spuria del precedente White Jesus Black Problems, questo nuovo album dell’artista afroamericano ci rivela ulteriori aspetti del suo enorme talento e di quanto valga la pena seguirlo in questi anni, invero prolifici sia in qualità che quantità. Ad esclusione dei primi due brani, per il resto siamo davanti a nove tracce già note, che suonano con una freschezza e originalità disarmante. La circostanza più evidente che risalta da subito è la presenza vocale in buona parte imperniata su registri medi e alti, soluzione stilistica che dona al tutto una riuscita leggerezza pop. La lentezza è l’altra caratteristica che si apprezza: da ogni angolo affiora quiete che impatta, provocando una sensazione disarmante, con la profondità delle liriche.
NE SONO un esempio eclatante Nibbadip e They Go Low. Da ogni prospettiva si arrivi, si viene travolti da un blues più di sostanza che di forma, ma comunque sempre presente: provare per credere la dirompente Oh Betty e la ritmica Trudoo.

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