POLITICA

Lega e Fi reggono. Ma nasce il «destra-centro»

MARINA DELLA CROCE italia/lombardia

Sono tutti contenti, dalle parti del centrodestra. Che diventa ufficialmente «destracentro», secondo la definizione data ieri da Daniela Santanchè, ma senza creare sconquasso presso i soci di minoranza e terremoti dalle parti della maggioranza di governo.
LEGA E FORZA ITALIA vedono confermati gli equilibri interni alla coalizione fotografati dal voto del 24 settembre e tutti quanti, Fratelli d'Italia in testa, possono rivendicare che queste elezioni regionali sono state un test del gradimento dell'esecutivo di Meloni, la grande assente di giornata causa influenza. In Lombardia, FdI si assesta attorno al 26% (dunque anche in lieve calo rispetto al 28,5% delle politiche), la Lega cresce al 17% (dal 13,3% del 25 settembre e in discesa sul 29,6% delle Regionali del 2018), e Forza Italia è al 7,4% (era al 7,9% alle politiche e al 14% delle regionali di cinque anni fa). Anche nel Lazio non si registrano grossi crolli. FdI è attorno al 33% (rispetto al 31% delle politiche), e Lega e Forza Italia sembrano confermare il risultato sopra il 6% di cinque mesi fa.
«LA NOSTRA coalizione con Fdi trainante convince sempre di più» dice da Milano la ministra del turismo. Sono passate poco piùn di due ore e mezza dalla chiusura delle urne e in Lombardia e scatta l'avvertimento di Fratelli d’Italia all'indirizzo degli alleati. «Gli equilibri cambieranno nel rispetto della coalizione - scandisce Santanchè - Naturalmente c’è sempre la squadra di 'destra-centro' che ha dimostrato di essere molto forte, ma sono sicura che con gli alleati troveremo una composizione di giunta che abbia al centro le competenze, qualificata, perché tante sono le sfide». Ancora di più lo schema varrà per il Lazio, dove Fratelli d’Italia domina la coalizione.
BERLUSCONIANI e salviniani non si pongono ancora il problema. Per adesso sono impegnati a rivendicare la sostanziale tenuta elettorale. Gli azzurri dicono di aver dimostrato di essere ancora «vivi e reattivi». «Gli elettori hanno premiato il governo di centrodestra in questi primi cento giorni - dice la capogruppo al Senato Licia Ronzulli - Soprattutto hanno dato valore al bipolarismo, punendo il tentativo del terzo polo di formare un centro riformista, liberale e popolare che esiste già e che è Forza Italia». Anche la Lega, soprattutto di sponda salviniana, tira un sospiro di sollievo. Contro di lui si paventava la concorrenza del cosiddetto «partito dei governatori» e la guerra a bassa intensità dei lombardi vicini a Umberto Bossi, che nelle settimane prima del voto avevano rivendicato con Fontana la loro identità autonoma rispetto alla dirigenza di via Bellerio. Ma il successo di Rocca e la conferma di Fontana, secondo la Lega, sono la prova che Salvini tiene e che la sua linea comincia a pagare.
QUANDO MELONI si manifesta da remoto lo fa per porgere i suoi «complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali». «Sono sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia» dice la premier rivendicando il «risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del governo». Ci sarà tempo, infine, per capire quali candidati gli elettori hanno premiato nelle geografia interna di Fratelli d’Italia: sotto la lente ci sono soprattutto i candidati sostenuti da Fabio Rampelli, visto che proprio una bega di partito legata alla campagna elettorale laziale e alla corrente del vicepresidente della Camera aveva portato al commissariamento del partito a Roma.

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