INTERNAZIONALE

Biden ha fallito, riprende il dialogo con Cuba

Americhe
ROBERTO LIVIusa/cuba

Due anni fa, dopo un incontro con l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente Joe Biden dichiarò che «Cuba è uno stato fallito». Per questo giustificò il permanere delle sanzioni attuate dal suo predecessore Donald Trump per strangolare l’economia dell’isola. Lo scorso novembre, dopo le elezioni di midterm dove i democratici hanno raggiunto un insperato pareggio politico con i repubblicani, Biden ha dovuto riconoscere che il vero fallimento era stata la sua politica verso Cuba e più in generale l’America latina, che sempre ha massicciamente condannato l’embargo Usa contro l’Avana. Come ha ripetuto martedì il presidente brasiliano Lula, alla conclusione del vertice della Comunità degli stati americani e caribegni a Buenos Aires, aver mantenuto contro Cuba la politica dura e criminale del suo predecessore non aveva avuto, tra l’altro, alcun risultato nello stato chiave della Florida. Dove, al contrario, i repubblicani hanno stravinto. La scommessa sulla Florida era persa e, con la nueva oleada progressista a sud del Rio Bravo, il mantenimento della politica di alleanza con le destre latinoamericane e di governement change del suo predecessore rischiava di far perdere drammaticamente terreno agli Usa nella competizione in corso con Cina (e in parte Russia) in America latina. È in questo quadro che Biden ha, per così dire, richiamato in servizio l’ex senatore democratico Chris Dodd, uno dei fautori della politica di appeasement con Cuba attuata nel 2015 dall’allora presidente Obama, che creò un ponte di cooperazione in zone di interesse reciproco tra Usa e Cuba. Il cambio di rotta è stato evidente: è stata autorizzata una ripresa dell’invio di rimesse verso l’isola di cubano-americani e da inizio gennaio l’ambasciata Usa all’Avana ha ripreso le funzioni consolari chiuse da Trump (dopo la farsa della cosiddetta sindrome degli ultrasuoni dell’Avana). Dopo una serie di viaggi nell’isola di diplomatici, dirigenti della Sicurezza nazionale (Dhs) e parlamentari statunitensi contrari all’embargo, il 19 gennaio è ripreso all’Avana il Dialogo sull’applicazione della legge, forum bilaterale iniziato con l’amministrazione Obama per giungere a ristabilire normali relazioni tra i due paesi (e che comportò l’esclusione di Cuba dalla lista dei paesi che favoriscono il terrorismo). Da parte nordamericana hanno partecipato «alti funzionari» del Dipartimento di Stato, della Giustizia e della Sicurezza nazionale (compresi agenti dell’Fbi). Immigrazione illegale e rimpatrio degli illegali, traffico di droga e di esseri umani, protezione di statunitensi detenuti a Cuba sono i temi ufficialmente trattati nel Dialogo, giudicato positivamente da parte cubana – tra l’altro, ha dichiarato di aver fornito informazioni riguardanti personaggi statunitensi implicati in traffico di droga e terrorismo.
Ma in controluce si intravvedono le trattative per togliere Cuba dalla lista Usa dei paesi che favoriscono il terrorismo e il congelamento del Titolo III della legge Helms-Burton, attivato per la prima volta da Trump e che permette di chiedere risarcimenti per i beni Usa requisiti dopo la Rivoluzione castrista del 1959. Misure che hanno un nefasto impatto sull’economica cubana, impedendo di accedere a prestiti internazionali e dissuadendo gli investimenti esteri.
Procedere su questi temi, che rappresenterebbero un deciso cambio di rotta degli Usa, richiede che entrambe le parti siano disposte a compromessi. Da parte cubana, il vice ministro degli Esteri Carlos Fernández de Cossío, ha messo in chiaro che non verranno posti ostacoli se «saranno introdotte eccezioni al bloqueo» permettendo investimenti nordamericani verso il settore privato dell’isola (le micro, piccole e medie imprese, Mpymes). L’altro tema, sul quale è iniziato il fuoco di sbarramento delle destre repubblicane rappresentate dai senatori (Florida) Marco Rubio e Rick Scott, è il tema dei diritti umani e dei cubani arrestati e condannati per le manifestazioni dell’11 luglio 2021. Su questo punto sono in corso anche discussioni con l’Ue, nell’ambito del Dialogo politico con il governo di Cuba. Una richiesta di indulto è stata avanzata dagli ambasciatori europei – presente anche l’italiano Roberto Vellano – in una recente riunione con il ministro della giustizia cubano Oscar Silvera. È possibile che su questo tema delicato per Cuba vi sia – come fu ai tempi di Obama – una mediazione del Vaticano. L’occasione è rappresentata dalla visita all’Avana del cardinale Beniamino Stella (stimato ex nunzio apostolico a Cuba) iniziata lunedì, per celebrare il 25° anniversario della visita pastorale a Cuba di San Giovanni Paolo II.

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