INTERNAZIONALE

BREVI & BREVISSIME

REDAZIONE ESTERI usa/california/libano/peru

California, due sparatorie in tre giorni: 19 vittime
Due mass shooting nel giro di 72 ore, entrambi in California ed entrambi che hanno colpito la comunità asiatico americana. Il totale è di 19 vittime, compreso il presunto autore del primo massacro, trovato morto all’interno del suo veicolo dopo un inseguimento con la polizia. La sera di sabato il 72enne Huu Can Tran avrebbe aperto il fuoco in una sala da ballo - Star Ballroom Dance Studio, luogo di ritrovo della comunità asian american della zona - di Monterey Park, nel sud della California, uccidendo 11 persone. Subito dopo, secondo la ricostruzione, si era diretto alla Lai Lai Ballroom & Studio, dove uno dei proprietari lo ha disarmato. Lunedì, mentre le indagini erano ancora in corso, un altro uomo ha aperto il fuoco in due località agricole della città costiera Half Moon Bay uccidendo sette persone, anche stavolta della comunità asiatico americana. Come pure il sospetto, Zhao Chunli (67 anni), preso in custodia dalle forze dell’ordine. Solo nelle prime settimane del 2023, sono già 69 le vittime di mass shooting negli Stati uniti.

Libano, incriminato Diab per l’esplosione al porto di Beirut
L’ex primo ministro libanese Hassan Diab e due ministri del suo governo sarebbero stati incriminati per «omicidio con dolo probabile» per l’esplosione al porto di Beirut del 2020 che ha ucciso 218 persone. Lo riporta Al Jazeera, che ha visto i mandati di comparizione emanati dal giudice incaricato dell’inchiesta, Tarek Bitar, e rivolti anche al procuratore generale libanese e al direttore dell’agenzia di sicurezza interna del Paese. L’indagine di Bitar è azzoppata dalla divisione interna della magistratura: l’ufficio della procura contesta che abbia l’autorità per condurre l’inchiesta e incriminare i presunti responsabili. Ad Al Jazeera, Aya Majzoub di Amnesty International ha dichiarato che l’opposizione della procura è indicativa della volontà dell’establishment politico libanese di impedire che venga fatta giustizia per i fatti del 2020.

Perù, Boluarte denunciata alla Corte penale
Sesto giorno di sciopero nazionale in Perù, e manifestazione del principale sindacato peruviano Cgtp, mentre la presidente Dina Boluarte assolve la polizia per i circa 50 morti nei violenti disordini seguiti all’arresto del presidente Pedro Castillo, e assicura che le violenze "sono generate da narcotrafficanti e minatori illegali". Un gruppo di avvocati di Arequipa, intanto, ha presentato alla Corte penale internazionale una denuncia contro Boluarte per genocidio e lesa umanità.

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