SOCIETA

Due papi e un funerale, al via l’addio a Ratzinger

Il corpo di Benedetto XVI esposto a San Pietro. La mediazione sulla durata del lutto
LUCA KOCCIvaticano

Non era mai accaduto nella bimillenaria storia della Chiesa che un papa celebrasse il funerale del proprio predecessore sulla cattedra di Pietro. Succederà per la prima volta giovedì, quando Francesco presiederà in piazza San Pietro le esequie di Benedetto XVI, morto nella mattinata dello scorso 31 dicembre, a 95 anni di età.
UN RITO NUOVO, tutto da inventare, vista l’assenza di precedenti. La formula trovata è una mediazione fra i funerali solenni di un pontefice regnante e quelli di un qualsiasi cardinale. Perché Joseph Ratzinger non è un cardinale fra i tanti, ma è il papa emerito, titolo inedito anche questo. E come tale, nonostante il grande successo della pubblicistica sui due papi, non va confuso con il pontefice in carica.
QUINDI ESEQUIE solenni ma «sobrie» – come pare abbia chiesto lo stesso Ratzinger – anche per tenere ben distinte le due figure: niente “novendiali”, i nove giorni di celebrazioni liturgiche che seguono la morte di un papa e che precedono l’inizio del conclave, né suono delle campane nella città di Roma, onori che spettano appunto al pontefice regnante.
Da ieri mattina la salma di Benedetto XVI – senza insegne papali, come il pallio e il pastorale – è esposta nella basilica di San Pietro, per il saluto dei fedeli, che si mescolano ai turisti presenti a Roma per le festività natalizie e che non si vogliono perdere quello che per ora è un evento storico: sessantacinquemila, secondo la gendarmeria vaticana, nella sola giornata di ieri, fra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (arrivato prima dell’apertura della basilica ai fedeli) e la premier Giorgia Meloni. Circa quarantamila ne sono attesi oggi e domani.
OLTRE SESSANTAMILA le presenze preventivate per i funerali, che verranno trasmessi in diretta in mondovisione e in Italia su Rai Uno. Ma solo due delegazioni ufficiali, quella italiana e tedesca (il presidente della Repubblica Steinmeier e il governatore della Baviera Soeder), perché quelli del papa emerito non sono funerali di Stato, dal momento che Ratzinger, con le dimissioni, è anche decaduto da sovrano della Città del Vaticano: i capi di Stato e di governo di tutto il mondo che vorranno partecipare ai funerali di Benedetto XVI lo faranno in forma in forma privata.
SUBITO DOPO IL CORPO di Ratzinger verrà tumulato nelle grotte vaticane, sotto la basilica – dove sono sepolti molti altri papi –, nella tomba che fu di Wojtyla, prima che il suo corpo venisse traslato all’interno di San Pietro, quando fu proclamato beato nel 2011.
«A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono», si legge nel “testamento spirituale” di Benedetto XVI, redatto alla fine di agosto del 2006 e diffuso dalla sala stampa la sera del 31 dicembre. Oltre agli attesi «ringraziamenti» (a Dio, ai genitori, al fratello e alla sorella, ai compatrioti bavaresi) e alle richieste di preghiere, colpisce un ampio passaggio finale in cui Ratzinger rimarca quella che stata la sua missione fondamentale, ovvero la difesa della verità di fede, e contestualmente sottolinea la fallacia della scienza moderna, in particolare delle «scienze naturali» e della «ricerca storica».
«Spesso sembra che la scienza sia in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza», scrive il papa emerito, facendo anche nomi e cognomi di alcuni studiosi. «Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale, la generazione esistenzialista, la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita, e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il suo corpo».
L.K.

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