CULTURA

Tra Olga Tokarczuk e Emma Glass, un’antologia dei desideri prossimi

«CONTEMPORANEO OCCIDENTALE», DI ANDREA GENTILE PER IL SAGGIATORE
GIACOMO GIOSSIITALIA

Le antologie letterarie si pongono l’obiettivo di fissare lo sguardo sul punto della situazione e per fare questo stabiliscono dei margini precisi. In generale assumono il compito di fotografare lo stato dell’arte e i suoi principali fautori. Già da qui Contemporaneo occidentale a cura di Andrea Gentile (Il Saggiatore, pp. 325, euro 22) si distingue, perché evita la «fotografia di famiglia», proponendo una visione della letteratura che si liberi degli artifici pseudo-tecnici della narrazione e del narrativo che come in una traiettoria sospesa e impalpabile arriva a comprendere da Italo Calvino a Alessandro Baricco.
Un pensiero letterario che ha dato forma - in particolare in Italia e in alcuni casi anche in maniera più nolente che volente - a una letteratura già tradotta in narrativa ovvero in un vero e proprio prodotto di consumo, seppur culturale.
ANDREA GENTILE ha così chiamato alcuni tra i maggiori autori contemporanei a costituire una sorta di manifesto della letteratura del reale che mostri in totale evidenza le differenze e lo scarto con un realismo che oggi sembra non essere più in grado non solo di raccontare i tempi, ma di offrirne la misura. La realtà dell’immaginazione diviene così la cifra di una contemporaneità possibile, come spiega nella sua ricca e imprescindibile prefazione Gentile: «per contemporaneo, allora si intende ciò che in quanto non attuale non è visibile, e tenta una letteratura come pratica meditativa». Il volume assume così una forma difficile da maneggiare sia per la sua forza icastica, sia per il rifiuto ostentato che esprime ad ogni forma possibile di design progettuale. Contemporaneo occidentale rifiuta infatti il progetto perché lo significa, così come scappa da ogni formula di realismo perché è nel reale letterario che prende corpo.
COMPOSTO da quindici testi compresa la prefazione che ne è parte integrante, il volume ospita tra gli altri, la premio Nobel Olga Tokarczuk, Karl Over Knausgard, Mircea Cartarescu, William T. Vollmann, Emma Glass, ed è suddiviso in tre sezioni: «Nel Bardo», «Meditazioni» e «Apparizioni» attraverso le quali è possibile intravvedere la poetica stessa del curatore. Evitando infatti ogni obbligo formale e in un certo senso anche strutturale nella composizione dell’antologia, Andrea Gentile riesce ad affiancare testi diversissimi che però senza alcuno sforzo si tengono l’uno con l’altro.
Nulla appare inserito a forza, ma ogni testo è messo nella posizione per esprimere la propria specifica potenzialità. Una direzione d’orchestra più che una curatela che offre ai lettori il senso musicale e la forma fisica di un tempo assurdo e feroce in cui tutto viene messo in discussione, compresa la presenza dell’umanità sulla Terra. Un corpo letterario che offre così mondi altri rivelando - sfidando la morte e la tragedia -, desideri prossimi.

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