Per contrastare un’inflazione in discesa - a novembre era al 6,8% - ma che continua a erodere il potere d’acquisto di salari e pensioni, il governo spagnolo ha annunciato nuovi provvedimenti economici e fiscali. Il terzo pacchetto anticrisi avrà un impatto di 10 miliardi; oltre a estendere al 2023 alcune delle misure approvate nei mesi scorsi l’esecutivo Psoe-Podemos ne aggiunge altre. Tra quelle nuove spiccano la concessione di un bonus di 200 euro alle famiglie con un reddito annuale inferiore a 27 mila euro e l’azzeramento dell’Iva sui prodotti alimentari di prima necessità. Su questi ultimi - pane, farina, latte, formaggi, uova, frutta, verdura, legumi, patate e cereali - l’imposta indiretta, finora al 4%, verrà annullata, mentre su pasta e olio scenderà dal 10 al 5%.
Inoltre il governo di coalizione, dopo aver negoziato con gli indipendentisti baschi di EH Bildu la limitazione al 2% della rivalutazione degli affitti in scadenza come misura generale, ha deciso di congelare quelli che scadono entro il 30 giugno 2023 e che verranno quindi prorogati per sei mesi oltre la scadenza. Il pacchetto estende di sei mesi il blocco degli sfratti delle famiglie vulnerabili, così come la proibizione del distacco delle utenze domestiche essenziali e l’estensione del bonus sociale elettrico. Rimane confermato, per lo stesso periodo di tempo, lo sconto delle imposte su gas ed elettricità.
Il terzo pacchetto anticrisi mantiene una rivalutazione del 15% del Reddito Minimo Vitale (un sussidio per chi non può contare su un reddito proprio) e delle pensioni non contributive e destina 300 milioni agli agricoltori e 450 milioni all’industria della ceramica.
A fronte di una «evoluzione favorevole dei prezzi dei carburanti» l’esecutivo ha annunciato l’eliminazione dello sconto di 20 centesimi finora in vigore, tranne che per trasportatori, agricoltori e pescatori. Sul fronte dei trasporti, poi, il governo continuerà a coprire il 30% dei costi dei collegamenti urbani e interurbani gestiti dai comuni e dalle regioni.