SOCIETA

Una risoluzione riporta in parlamento il caso Gkn

CAMPI BISENZIO
RICCARDO CHIARIITALIA/CAMPI BISENZIO

Torna in Parlamento il caso Gkn. Lo fa grazie a una risoluzione presa dalle commissioni lavoro e attività produttive, con la prima che ha deciso di organizzare una serie di audizioni «con tutte le parti in causa». È l’effetto diretto di una vertenza che, dopo un anno e mezzo di lotte per salvare la fabbrica e i suoi 320 operai rimasti assicurando una riconversione industriale, continua a non trovare soluzione. Soprattutto a causa dell’anomalo comportamento dell’attuale proprietario Francesco Borgomeo, che non ha dato seguito alle tante promesse di reindustrializzare il sito produttivo di Campi Bisenzio. E che dopo la bocciatura dello stesso ministero, oltre che degli enti locali, del sindacato e della Rsu, ad una semplice bozza di piano industriale, si è arroccato tenendo in ostaggio lo stabilimento e le tute blu, che da due mesi non ricevono più l’anticipo della Cig.
Per i parlamentari leghisti Nisini e Barabotti, l’obiettivo «è quello di sgomberare il campo da ogni fraintendimento fra parte datoriale e lavoratori». Più esplicito il rossoverde Franco Mari: «L’audizione è necessaria di fronte al mancato pagamento delle spettanze, ed è urgente ascoltare il Collettivo di Fabbrica, perché questa è una provocazione tesa a logorare i lavoratori per spingerli alle dimissioni, e per forzare la trattativa con il ministero». «Chiediamo che anche il governo scenda in campo – aggiunge il dem Emiliano Fossi ex sindaco di Campi - trovando gli strumenti per dare sostegno e protezione sociale alle persone che sono state licenziate».
Nel mentre dalla Regione Toscana arriva l’ennesima smentita alle lamentele di Borgomeo su presunti impedimenti nell’accesso al sito industriale. Tecnici degli uffici regionali hanno fatto un sopralluogo nello stabilimento, come primo passo dello "scouting" avviato per trovare nuovi investitori che prendano il posto dell’ex advisor di Gkn-Melrose, ormai considerato inattendibile.
A conforto degli operai anche l’eccellente risultato della consultazione popolare, unica nel suo genere, avviata nei giorni scorsi dal Collettivo di Fabbrica. Oltre 16.500 persone hanno votato a favore di un intervento pubblico per lo stabilimento, in base al principio di pubblica utilità e di controllo pubblico nella riconversione industriale. Sono stati 189 i seggi allestiti in circoli Arci, librerie, cinema, mercati e parrocchie, 800 i volontari impegnati. Un plebiscito che ha ancora rafforzato il legame fra le tute blu ex Gkn e il territorio, dopo l’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale che ha sancito un patto di solidarietà con la Società Operaia di Mutuo Soccorso appena costituita. Adesso gli operai attendono anche una risposta sulla convocazione del "Comitato di proposta e verifica", previsto dall’accordo quadro dello scorso gennaio e composto da sindacati, enti locali e proprietà, per sottoporre i loro progetti di reindustrializzazione. E lunedì prossimo l’Associazione Stampa Toscana premierà i lavoratori «per la straordinaria capacità di difendere dignità e posto di lavoro».

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