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Dall’assalto alla Cgil alla precarietà dei lavoratori

L’eterno fascismo
ANTONIO BEVEREITALIA

L’ osservazione di Ennio Flaiano nel 1972 ( « I fascisti sono una trascurabile maggioranza », La solitudine del satiro, 356) è – a distanza di mezzo secolo- ampiamente smentita. Per Umberto Eco( Il fascismo eterno, 2020,edizione speciale per Gedi, 17), «la parola “fascismo” è divenuta una sineddoche, una denominazione pars pro toto per movimenti o fenomeni totalitari diversi».
Fascista come parte del tutto può designare militante della violenta intolleranza verso il dissenso, militante del razzismo e dello schiavismo, avversario dei lavoratori e del sindacato. Il fascismo eterno può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. «Il nostro dovere è smascherarlo e puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo» (ivi, 42 s). Tra le caratteristiche di questa multiforme nebulosa è meritevole di vigilanza la sua posizione nei confronti delle organizzazioni sindacali (smantellate dal regime mussoliniano), alla luce dell’episodio di pirateria contro la Cgil di aderenti all’associazione Forza Nuova, fedele erede e continuatrice del pensiero e dell’azione del fascismo italiano. Risulta dalla sentenza del Gup di Roma (11 luglio 2022, dep. 5 ottobre 2022) che questi e camerati similari, il 9 ottobre 2021, dopo tracotante pretesa di incontrare il segretario nazionale della Cgil - seguita da clamorosa e indisturbata marcia per il centro della capitale – avevano forzato porte e finestre della sede nazionale, sopraffatto gli agenti di polizia, devastato e distrutto documenti, manifesti, computer. Un inquietante concorso nel successo dell’impresa squadrista è emerso dalle dichiarazioni difensive di uno dei condannati: «la Polizia li aveva ‘spalleggiati’ e aveva detto loro ‘rompete tutto’» (pag. 12 sent.). Nessun accertamento è stato sollecitato dalla magistratura, nessuna iniziativa è stata presa dalle forze dalla sicurezza nazionale. La doverosa indagine avrebbe liberato da qualsiasi ombra i vertiti di polizia( il prefetto era Piantedosi, oggi ministro dell’Interno), conformemente al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.
Comunque, secondo la giudice, i fatti di devastazione e saccheggio non hanno avuto «matrice fascista» e non hanno cagionato danni all’onore partigiano rappresentato dall’Anpi. Il segretario della Cgil non ha polemizzato con la magistratura, limitandosi a ribadire la richiesta di scioglimento dell’associazione.
Questa negativa emergenza politica merita la completa valutazione del potere punitivo della Stato, accompagnata però dalla consapevolezza di dati del mondo del lavoro che hanno concorso a rendere il fascismo maggioranza non più trascurabile.
Oggi i proletari sono orfani di leader, di rivendicazioni radicali, di ambizioni riformiste, mentre i lavoratori sono oppressi, intimoriti e ricattati dalla disciplina della precarietà e della flessibilità. Le imprese hanno costruito un modello asservito alla libertà di movimento del capitale, tanto da diventare enti finanziari che occasionalmente producono anche beni e servizi. Ne consegue che puntano a contratti di lavoro di breve durata, a una dislocazione della forza lavoro in sincronia con la mobilità del capitale da un settore a un altro, da un paese a un altro (Luciano Gallino, Vite rinviate. Lo scandalo del lavoro precario, Edizioni Laterza la Repubblica, 2019, 57). La precarizzazione indebolisce le tradizionali soggettività sociali e politiche (la classe operaia, il movimento operaio, il sindacato), basate sulla solidarietà e sul conflitto sociale. Si è contrapposta la aggregazione di individui in competizione tra loro e in posizione difensiva verso tutti i diversi , anche se debolissimi (L. Ferrajoli, Per una Costituzione della Terra, Feltrinelli, 36).
Ci troviamo dinanzi al fascismo eterno, ad una nebulosa che si presenta nella società e nelle istituzioni sotto le spoglie più innocenti (Eco), da smascherare e denunciare?
Da quale nebulosa politico-culturale provengono la flessibilità del mercato del lavoro, i contratti a zero ore e la riduzione in servitù dei dipendenti; il rigetto delle masse di immigrati in alternativa al programmato sfruttamenti selvaggio; l’organizzazione di ambienti e di ritmi di lavoro che producono annualmente centinaia di morti e migliaia di invalidi; l’ obbligo degli studenti inesperti di andare in fabbrica ed essere preda della mortifera organizzazione aziendale? Quale matrice costituzionale ha una sentenza che qualifichi associazione a delinquere il sindacato impegnato in una vincente trattativa ?

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