VISIONI

Michael Jackson e l’oro di «Thriller», quarant’anni dopo

L’alchimia di un disco che travalica epoche e stili tra soul, pop e rock
STEFANO CRIPPAUSA

Il mito jacksoniano è sopravvissuto allo scandalo pedofilia e alle polemiche successive del (brutto) documentario Leaving Neverland, tutto basato su congetture e testimonianze smontate senza nemmeno appliccarcisi troppo. L'icona Jackson resiste e si fortifica anche in virtù – e soprattutto in questo 2022 - dell’anniversario del suo album più famoso e venduto, come mai riuscito a nessun altro artista nella storia del pop. Thriller - il suo ca polavoro assoluto senza timori di smentita, usciva esattamente il 30 novembre 1982, quarant’anni fa. Nove brani – sette dei quali diventati singoli capaci di scalare la top ten americana di Billboard, ma soprattutto un'alchimia perfetta tra il genio e l'abilità dello stratega Quincy Jones e l'enorme talento di Mj nel mettere a punto un kolossal musicale che non suonasse tronfio, retorico e melenso.
Thriller mantiene ancora oggi una freschezza musicale che travalica epoche e stili: è soul che si mescola con pop rock dispensando ai fan – e non, visto che il disco venderà la bellezza di 50 milioni di copie – piccole particelle di gioia.
UNO SFORZO produttivo enorme, una sfilata di star da far tremare i polsi: da Paul Mc Cartney che duetta con lui in The Girl is mine all'assolo penetrante di Eddie Van Halen che incendia – letteralmente – Beat It, a Vincent Price che con voce baritonale semina inquietudine nella title track. Ballate sinuose come Human Nature – se ne impossesserà più avanti anche Miles Davis – e ritmi vorticosi – Wanna Be Startin Something o Billie Jean, il cui ritmo è costruito a tavolino da Quincy rielaborando la batteria di State of Independence inserita nell’eponimo album di Donna Summer, disco che in qualche modo funge da laboratorio per il quasi contemporaneo Thriller.
A sorprendere ancora oggi è la capacità di Mr. Q di mettere insieme i migliori musicisti allora sulla piazza – come i Toto quasi al completo- e tenere a freno gli ego. Costruendo arrangiamenti e sequenze ritmiche dove si intrecciano fiati, archi e sequenze di synth che non suonano mai ridondanti, al contrario mantengono una freschezza e un calore mai forzato.
L'ANNIVERSARIO – come era scontato che fosse – permette a Sony Music e l'Estate of Michael Jackson un’esclusiva riedizione con un doppio disco composto dall'originale Thriller e un secondo volume dove vengono presentate versioni alternative, brani scartati all'ultimo momento, demo. In realtà non si tratta di novità vere e proprie– perché inseriti in precedenti edizioni e antologie, ma ascoltate insieme danno l'idea di un progetto che aveva in serbo altri pezzi di prima qualità. Qui ascoltiamo Carousel – che viene scartato per far posto a Human Nature, e poi Starlight, ovvero la prima versione di Thriller, anche se il testo non ha espliciti riferimenti horror come nella traccia definitiva e mancano gli archi che caratterizzano poi il video immortalato da John Landis.
Operazione celebrativa monstre a cui si aggiunge anche l'uscita della versione vinile in versione limitata a 40 mila copie, rimasterizzata utilizzando i master analogici originali. E poi i video che contribuirono a fare entrare nel mito il disco: Thriller e Beat It.

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