ECONOMIA

L’Usb si rinnova: noi unica opposizione

CONCLUSO IL TERZO CONGRESSO
REDAZIONEITALIA/Montesilvano (Pescara)

Il terzo congresso nazionale dell’Unione sindacale di base si è chiuso domenica a Montesilvano (Pescara) con un forte rinnovamento. Rinviato a causa della pandemia nel 2021, nei tre giorni del congresso i 520 delegati hanno eletto il nuovo Comitato esecutivo che segna un cambio generazionale con «il passo di lato» di molti dei fondatori dell’Usb, a partire da Pierpaolo Leonardi.
A tenere la relazione finale è stato Guido Lutrario, a nome del nuovo Comitato esecutivo. «Per noi il congresso è stato un appuntamento importante per definire il nostro processo di crescita, per la qualità degli interventi, la presenza di tanti lavoratori migranti non solo braccianti o del settore della logistica, per le numerose donne e i tanti giovani delegati - spiega Lutrario - . Il nuovo Esecutivo è figlio di questa discussione con il gruppo fondatore che rimarrà comunque in altri organismi».
Nel suo intervento Lutrario ha riepilogato i capitoli principali emersi nei tre giorni di interventi: «innalzamento dei salari e lotta al lavoro povero; difesa del reddito di cittadinanza; diritto alla casa e stop agli sgomberi; fine del ricatto permesso di soggiorno/contratto; basta politiche di guerra».
Quanto al tema dei rapporti con la Cgil la posizione di Lutrario è molto dura: «L’elezione di Landini quattro anni fa aveva aperto molte speranze a sinistra, ma subito sentendolo parlare di "sindacato unico" abbiamo capito che invece Landini stava andando a destra e oggi la Cgil è più a destra di quattro anni fa», commenta Lutrario.
«Al governo di destra Usb dà appuntamento nelle piazze per lo sciopero generale del 2 dicembre e la grande manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma» con gran parte del sindacalismo di base. «Usb ha ben presente che il padronato ha bisogno di questo governo di estrema destra - in piena continuità con i precedenti esecutivi di centrosinistra, di centro, tecnici - per gestire con il pugno duro una fase economica e sociale estremamente critica. Per questo incalzerà e contrasterà Giorgia Meloni e i suoi sodali per dimostrare l’inconsistenza delle parole e degli strumenti con i quali ha convinto e illuso chi ha deciso di votare per lei», recita il comunicato finale del congresso della confederazione che ancora si definisce «di classe».
E proprio sullo sciopero generale di venerdì 2 dicembre e sulla manifestazione nazionale di Roma di sabato 3 si stanno concentrando gli sforzi politici e organizzativi dell’Usb: l’appuntamento con lo slogan "Abbassate le armi, alzate i salari" è già per le 14 a piazza della Repubblica a Roma. «Sarà uno sciopero imponente e una manifestazione molto partecipata come quella che abbiamo fatto contro il governo Draghi - sottolineano dall’Usb - . Una mobilitazione che cresce di giorno in giorno e che ci vede assieme a Cub, Si Cobas, Sgb e Usi-Cit».

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it