VISIONI

«Catastrofe», le profezie di Nostradamus

Maboroshi
MATTEO BOSCAROL giappone

Il tre agosto del 1974, usciva nelle sale giapponesi Nosutoradamusu no daiyogen (Prophecies of Nostradamus), lungometraggio targato Toho che sfruttando il filone dei film sui disastri, lavori che imperversarono al tempo, intercettò anche vari altri filoni, stili e generi. Il film fu un successo al botteghino, nonostante ciò al momento attuale è fuori circolazione.
Arrivato anche nelle sale italiane, forse nel 1975, in una versione ridotta e con il titolo di Catastrofe ed in quelle statunitensi in un film rimontato con il titolo The Last Days of Planet Earth nel 1981, il lungometraggio originale è basato su un libro scritto da Tsutomu Goto nel 1973, volume che indica le varie catastrofi che colpiranno la terra ed il genere umano così come predette da Nostradamus.
Siamo nel 1999 e il dottor Ryogen Nishiyama è preoccupato dagli effetti che la forte industrializzazione ha portato nel Giappone del dopoguerra, fertilizzanti usati nell’agricoltura e sostanza chimiche rilasciate nel mare possono alterare l’equilibrio della terra e portare a mutazioni genetiche negli esseri umani. Fin da subito il film ci presenta, senza perdere tempo, feti alterati e bambini che muoiono alla nascita, tribù in Nuova Guinea che mutano e diventano cannibali e a poco a poco il disastro ambientale, così come predetto da Nostradamus, si trasforma in realtà.

Il film è diretto da Toshio Masuda, che dopo un’ottima carriera alla Nikkatsu fra gli anni cinquanta e sessanta, si trasferisce alla Toho dove diventa nei decenni successivi un regista sinonimo di successo al botteghino e di grandi film ad effetti speciali. Questo lavoro è quindi prima di tutto un tokusatsu eiga, un film a effetti speciali con esplosioni, corpi mutanti alla Matango, macchine in fiamme, missili, esplosioni nucleari e come tale sfiora più volte il cinema di serie B, anche se il budget è qui importante. Le scene di distruzione finali sono quelle riusate da The Last War, altro film catastrofico prodotto dalla Toho nel 1961, mentre la colonna sonora elettronica di Isao Tomita vale da sola il prezzo del biglietto. Nel film c’è un po’ di tutto, exploitation, mondo film, una storia d’amore sdolcinata, le nuove generazioni che si ribellano, ma il tutto viene tenuto insieme da Tetsuro Tamba che nel ruolo del protagonista si muove attraverso il lavoro come un uragano.
Questo essere talvolta ridicolo ma allo stesso tempo serissimo nella sua impostazione è ciò che rende speciale e godibile il film, il forte messaggio ecologista, per quanto possa sembrare banale, risuona più che mai con la nostra contemporaneità.

Del resto Prophecies of Nostradamus è stato coscritto da Masuda assieme a Yoshimitsu Banno, regista che aveva già toccato temi similari nello psichedelico Godzilla furia di mostri del 1971. I primi anni Settanta infatti, accentuarono in Giappone le critiche verso la rapida industrializzazione avvenuta nel decennio precedente, soprattutto a causa di fatti noti quali l’avvelenamento di Minamata, quello di Yokkaichi, o le centrali nucleari che si andavano moltiplicando lungo tutto l’arcipelago.
Nella parte finale del film, dove viene immaginata una catastrofe nucleare, si vedono due bambini mutanti picchiarsi per divorare un serpente. Si tratta di una scena molto cruda che ha causato non poche critiche al film, soprattutto per la mancanza di tatto verso coloro che furono contaminati dalle due bombe sganciate a Hiroshima e Nagasaki. Quando il film fu trasmesso in televisione nel 1980 e il disappunto aumentò, la Toho decise di autocensurarsi e di ritirare il film dalla circolazione e benché lo si possa trovare in rete, la versione ufficiale è considerata fantasma.

matteo.boscarol@gmail.com

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