Concordo con Norma Rangeri... su quasi tutto
Sono una vostra abbonata.
Ho letto l'articolo «La sinistra impari la lezione» di Norma Rangeri concordo su quasi tutto quanto esposto ma ho dei dubbi in merito alla destinazione dei 700.000 voti andati "persi" nel voto dato a Unione Popolare e Italia Sovrana (di sinistra?). Credo che quelle formazioni abbiano intercettato il voto di chi diversamente si sarebbe astenuto. E sta proprio nel forte astensionismo a sinistra la conferma non solo di una legge elettorale stupida e iniqua ma della incapacità totale da parte del Pd di rendersi "appetibile" a chi non ha più punti di riferimento. E visti i chiari di luna dati dalle dichiarazioni di Letta e visto i nomi degli eletti in Parlamento, credo che la svolta sia lontanissima. Buona serata compagni
Giuseppina Mosca
L’italiano che vota Meloni
Caro manifesto, provo a sintetizzare il pensiero dell'italiano medio, con chiari riflessi elettorali,in tre punti(l'elenco è tutt'altro che esaustivo):
a) il rancore verso gli immigrati è enorme; quest'ultimi sono accusati di tutti i problemi del paese,esclusi per il momento quelli a sfondo climatico;
b) la Meloni e compagnia piacciono in quanto paladini di un non meglio definito ORDINE, concetto equivoco e dalla pericolose implicazioni;
c) la Meloni e compagnia piacciono perché "parlano come mangiano", in termini diretti, spesso minacciosi, se necessario violenti.
Temo che avesse ragione Richard Gere, quando nel 2018 disse, più o meno testualmente, "di aver trovato una parte degli Italiani piena di rancore, arrabbiata, incattivita", socialmente regredita aggiungo io.
Giuseppe Di Braccio, L'Aquila
Vincono astensione e sondaggisti
Elezioni 2022: Vincono astensione e sondaggisti. La vittoria dei sondaggisti è tale da porre un interrogativo: costruita una tesi è parte dell’opinione pubblica che vi si adegua e non chi esegue le rilevazioni che segue l’andamento delle opinioni? In realtà restano intatti i temi della fragilità del sistema politico italiano in particolare sul versante della volatilità elettorale e della scarsa credibilità dei governi (rapporto tra i due fattori: scarsa credibilità del governo/ sale l’opposizione; finora dal 2008 in avanti non si è mai verificato il contrario). Il tutto distorto dall’applicazione della formula elettorale che rende possibile la costruzione di maggioranze di dimensioni ben diverse dal reale responso delle urne.
Franco Astengo
Un paio di domande ai partitini di sinistra
Caro manifesto, se possibile vorrei porre un paio di domande ai dirigenti dei partitini di sinistra: pensate davvero che ci sia un problema di programmi, di candidati oppure di leader e non uno di credibilità? Come potete non vedere la contraddizione di propugnare una società solidale, aperta, libera, democratica, magari socialista senza porvi il problema del vostro solitario piacere identitario. Davvero non riuscite a mettere in discussione le organizzazioni esistenti per dare vita ad una nuova, aperta, eterogenea, inclusiva, possibilmente orizzontale e reticolare, magari coinvolgendo in maniera paritaria e non strumentale quanti sono attivi nella società?
Giovanni Giardina
L’equivoco «chiarito»
C’è da sperare, per il bene del sistema democratico italiano, che la sonora sconfitta rimediata dal partito di Enrico Letta in queste elezioni, serva a chiarire, una volta per tutte, che cosa sia "veramente" il Pd. L’equivoco che non hanno mai chiarito consiste nella reale collocazione della politica che vogliono seguire. Dire: "Partito di centrosinistra e poi avallare politiche di destra, come hanno fatto dalla loro nascita, non può che portare al disastro, destra per destra è naturale che gli elettori di quella tendenza scelgano l’originale piuttosto che l’imitazione.
Mauro Chiostri
Dopo cento anni...
Purtroppo, dopo cento anni della marcia su Roma, l’Italia potrà, malamente, fare i conti col passato. Se in Germania, a capo del governo, fosse arrivato un nostalgico del Fürher, in quanti avrebbero il coraggio di considerarlo normale, come i tanti che sminuiscono, interessati, l'ascesa dei "democratici" Fratelli d'Italia. I nostalgici del fascismo nuovamente al potere, con tutta la rabbia e la voglia di rivincita, ben visibile nelle espressioni verbali e facciali della signora Meloni, potranno rendere manifesta la cattiveria di cui sono capaci. E molti di quelli che, alla leggera, hanno votato l'estrema destra piangeranno per le scelte fatte oggi, ma saranno lacrime di coccodrillo.
Giovanni Di Leo
Schlein sfida Bonaccini il vero scoop
Piuttosto che la Meloni, forse la Schlein avrebbe fatto meglio a sfidare Bonaccini in Emilia su cementificazione, autonomia differenziata e privatizzazioni sanità. E invece di quella regione la Schlein è vice-presidente. Ora se davvero diventasse leader del Pd, cambierà qualcosa con queste premesse? Suvvia! E' il sonno della sinistra che genera i mostri della destra e se non eliminiamo quelle cause là è inutile appellarci ogni volta contro il nemico comune.
Pasquale Faraco
Casini? Non ce l’ho fatta
Speravo, abitando in provincia, di non dover vedere il nome di Pierferdinando Casini. Mi sono sbagliato. Non ho potuto votarlo, non ce l'ha fatta. Non c'era alcun bisogno di ricandidarlo, quando poteva fare la bella figura, a 67 anni, di ritirarsi. Il Pd ha voluto (dovuto?) ricandidarlo, Sinistra Italiana non ha potuto (voluto?) impedirlo, e il mio voto è andato perso. Ora paghiamo questa tassa della destra al governo, sperando che i danni siano limitati, ma non ci credo.
Franco Frolloni