INTERNAZIONALE

L’Aiea lascia tutti insoddisfatti (e lascia anche due ispettori)

Ucraini e russi si lamentano dell’Agenzia nucleare internazionale. Che rende la sua missione permanente. Rapporto finale martedì
PIERGIORGIO PESCALIUCRAINA/ZAPORIZHZHIA/VIENNA

L’ispezione dell’Aiea nella centrale nucleare di Zaporizhzhia ha lasciato insoddisfatti sia Kiev che Mosca.
Zelensky non ha nascosto il suo disappunto per quello che ad oggi definisce un «tour futile» e fortemente condizionato dalla presenza dei militari russi all’interno della centrale. Kiev sperava in una netta dichiarazione da parte dell’agenzia internazionale in cui si affermava che la centrale non è sicura e che è soggetta a incidenti.
DEL RESTO, dopo settimane in cui Zelensky, Petro Kotin e altri funzionari del governo e delle organizzazioni atomiche ucraine hanno lanciato allarmi di imminenti rilasci radioattivi o di “nuove Chernobyl”, le dichiarazioni del direttore generale di Aiea Grossi che rassicura sulla sicurezza tecnica degli impianti rappresentano uno smacco verso la credibilità delle autorità ucraine.
Il direttore dell’Aiea ha anche messo in chiaro che la differente tecnologia e le misure di sicurezza attive e passive presenti a Zaporizhzhia non porteranno la centrale a creare incidenti paragonabili a quello avvenuto a Chernobyl nel 1986.
ANCHE IL PRESIDENTE dell’Ispettorato per le norme nucleari (Snriu, State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine) si è detto insoddisfatto dei primi commenti di Grossi in quanto si aspettava «azioni e dichiarazioni più incisive». Petro Kotin, presidente dell’Energoatom, che spesso nel passato ha sollevato dure critiche nei confronti dell’Aiea e verso lo stesso Rafael Mariano Grossi, ha fatto notare il fallimento della missione, la quale non ha raggiunto l’obiettivo principale richiesto dall’Ucraina: la demilitarizzazione dell’area attorno alla centrale.
Secondo Kotin l’agenzia internazionale delle Nazioni unite continua ad essere succube dell’influenza russa. Il tecnico e funzionario ucraino ha citato la carica di vicedirettore generale dell’Aiea e capo del Dipartimento di energia nucleare nell’agenzia ricoperte dal russo Michail Chudakoiv, ex dirigente della russa Rosatom,
ALTRETTANTO SCONTENTI sembrano i russi, anche se le autorità locali nascondono la loro frustrazione verso l’Aiea focalizzando i loro commenti sui continui bombardamenti in atto nella zona, da loro attribuiti alle forze ucraine. Mosca sperava che gli ispettori dell’agenzia rilasciassero un comunicato in cui si sarebbe messo nero su bianco la responsabilità di Kiev nel continuare a bersagliare la centrale. Senza però una dettagliata analisi balistica, cosa che non è nelle competenze dell’Aiea, non è possibile verificare nessuna delle accuse lanciate dai due contendenti.
L’AIEA HA PERÒ denunciato la presenza di mezzi militari russi in aree dove questi non dovrebbero sostare, mentre gli occupanti non sono affatto felici che due ispettori internazionali continueranno ad essere presenti all’interno della centrale per verificarne la sicurezza. Più volte le autorità russe che controllano la provincia di Zaporizhzhia hanno posto dei limiti di tempo alle ispezioni chiedendo che queste venissero limitate ad un solo giorno. La squadra internazionale, però, una volta entrata nella centrale ha deciso di prolungare la presenza per terminare il lavoro che, obiettivamente, non poteva essere svolto in poche ore visto la complessità della centrale e della situazione in cui si veniva ad operare.
E a proposito di sicurezza, Grossi ha detto che nessuno dei sette principi basilari che la Aiea ritiene indispensabili per la buona salvaguardia della centrale nucleare è stato rispettato, anche se la visione d’insieme è nettamente migliore rispetto a quella dipinta dalle autorità ucraine.
NEL SUO PRIMO incontro con la stampa al suo ritorno a Vienna, Grossi ha parlato di violazione dell’integrità fisica della centrale. Una constatazione che era già prevista, dato che la centrale e le installazioni ad essa collegate sono state oggetto di combattimenti e bombardamenti sin dal 4 marzo, con danni a impianti interni od esterni al perimetro del sito nucleare, anche se non influenti nell’operato dei reattori o dei depositi di materiale radioattivo.
ANCHE LE ACCUSE di frizioni tra i lavoratori ucraini e i militari russi che occupano la centrale, dipinte da Kiev a tinte fosche e costellate da frequenti violazioni dei diritti umani, sono in realtà state smussate dallo stesso Grossi, il quale ha invece elogiato il comportamento dei tecnici ed ha parlato di “coabitazione” tra russi e ucraini in un «modus vivendi professionale che permette alla centrale di operare» in un clima di quasi serenità.
IL DIRETTORE DELL’AIEA ha anche specificato che la missione non ha lo scopo di «porre fine alla guerra e restituire la centrale all’Ucraina», ma solo a valutarne la sicurezza dopo che Russia e Ucraina avevano più volte lanciato accuse reciproche che denunciavano violazioni dei protocolli di sicurezza.
In questi giorni la squadra di ispezione e i collaboratori dell’agenzia che hanno lavorato alla buona riuscita della missione si riuniranno per stilare il rapporto finale che verrà reso noto martedì prossimo.

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