CULTURA

Aldo Masullo, l’interrogazione profonda di un pensiero critico

Edito da Liguori, un volume a più voci dedicato al filosofo nolano
STEFANIA TARANTINOITALIA

Aldo Masullo. L’interrogazione del reale è il titolo di un libro edito dalla casa editrice Liguori (pp. 238, euro 24.99) per ricordare la passione rigorosa che ha caratterizzato il lungo e assiduo lavoro culturale del filosofo nolano. A quindici mesi dalla sua scomparsa, grazie alla cura di Giovanna Borrello e Francesco Lamberti, alcuni suoi allievi e alcune sue allieve hanno ripercorso l’itinerario umano, intellettuale e politico di questo grande maestro del pensiero rilanciandone l’intrinseca poliedricità e riconoscendo i tratti profondi del suo indimenticato magistero. Come un Socrate contemporaneo, non ha mai rinunciato allo stupore che la filosofia porta con sé e non ha mai smesso di pungolare chi lo seguiva e ascoltava. Invitava a non perdere quello sguardo critico, curioso e intensamente empatico che contraddistingue quel tipo di sapere volto alla massima attenzione delle trasformazioni culturali e sociali del mondo attuale, delle istanze che investono e sollecitano, tra nuove richieste di liberazione e nuove forme di assoggettamento, la soggettività.
LA FILOSOFIA è stata innanzitutto una filosofia pratica tesa a sciogliere i nodi e le contraddizioni che ci attraversano. Il libro si divide in tre parti: nella prima è indagata la fenomenologia da lui intesa come fenomenopatia. Lo spostamento dal logos al patos segnala come, nel processo di formazione della soggettività, ciò che prima di tutto è in gioco è la dimensione legata al disordine incandescente delle passioni più che all’ordine disincarnato e freddo della ragione. Colpisce la poesia iniziale di Luigi Nespoli che riesce a riassumere, illuminandola, la postura pratica e poetica della sua filosofia: «Prassi sublime, critico Pensare. Amare, intensa sintesi Poesia, creatrice attenta a storia tragica per scongiurare il disastro nucleare, la morte dell’umanità». Dall’interrogazione sulla tragicità che emerge dalle storie individuali e collettive, gli autori si soffermano sul rapporto tra il patico e il semantico; sul nesso tra verità e relazione nella messa in discussione dell’intuizione speculativa; sul senso vissuto alla prova di ciò che sta oltre; sul pensiero morale che indaga il rapporto tra coscienza e senso in una genealogia dell’umano che emerge dall’intimità della cura; sull’e-ducere inteso come pratica di investimento su di sé nell’era digitale; sulla psicopolitica e bioantropotecnica degli affetti che reiterano forme sottili di dominio di fronte alle quali solo un’etica della consapevolezza può fare da argine agli effetti più disastrosi; sulle ambivalenze dell’esperienza soggettiva che aprono a una tensione creatrice che è fonte di vitalità per il pensiero e la vita; sulla differenza sostanziale tra l’insegnante e il maestro alla luce del fascino che Aldo Masullo ha esercitato su intere generazioni che con lui partecipavano all’esercizio di un pensiero in atto rivolto alla formazione di soggetti di sapere più che alla costruzione di un sapere oggettivo e slegato dalla soggettività. La seconda parte, dal titolo «Dialoghi», riporta alcune discussioni in seguito a delle lezioni che Masullo tenne presso la scuola di Counseling filosofico della «Metis» fondata da Giovanna Borrello.
Dalla fenomenologia come ricerca del senso fino ad arrivare alla centralità della dimensione intersoggettiva intrecciata alla solitudine del pensiero, il dibattito mostra l’importanza del dialogo attraverso cui Masullo ha cercato di comprendere e di capire la complessità del proprio tempo. La terza e ultima parte, «Appendice», riporta alcune conversazioni amichevoli in cui sono scandite le varie fasi del suo pensiero, la sua passione per una politica concretamente impegnata a servire gli interessi delle persone, l’importanza delle relazioni umane ancorate alla dimensione duale dell’esistenza e l’importanza di mantenere l’irriducibile estraneità dell’altro.
PROPRIO SU QUESTO PUNTO, Giovanna Borrello mostra le affinità di Masullo con il pensiero della differenza sessuale. Si sofferma sulla dimensione affermativa del desiderio che anche in Aldo Masullo è sempre stata radicata nella materialità corporea. Iscrivendosi all’interno di una filosofia della nascita e abbandonando definitivamente l’essere per la morte che ha segnato buona parte della tradizione filosofica occidentale, è riuscito a superare le dicotomie del pensiero metafisico e ha riconosciuto nell’amore e nella cura il luogo del primo legame tra gli esseri umani.
Con quel suo sguardo lungimirante e rivolto al futuro, ci ha insegnato che, al di là delle pianificazioni e della cultura dei progetti, ogni vera trasformazione, nella paticità dell’esistere, è frutto di quella «grazia» laica che solo un pensiero vivo può offrire.

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