Il dipartimento di gestione delle emergenze di New York ha pubblicato un breve video, Nuclear Preparedness PSA, annuncio pubblico di preparazione per un attacco nucleare. Non ha aggiunto molto, oltre a una didascalia: «La gestione delle emergenze di New York condivide passaggi importanti che i newyorkesi devono seguire in caso di attacco nucleare».
Il video si apre con una musica di sottofondo mediamente drammatica e rumori di sirene, immagini di strade vuote fino all’entrata in scena di una narratrice, una donna afroamericana che affronta l’argomento di petto: «C’è stato un attacco nucleare. Non chiedermi come o perché, sappi solo che quello grande ci ha colpito. Ok? Allora, cosa facciamo?».
I TRE PASSI DA FARE: primo, trovare rifugio in un edificio e portarci familiari e amici; in caso si fosse per strada, fare immediatamente una doccia per lavare via le polveri radioattive. Il secondo: restare all’interno, se possibile in cantina, o almeno lontani da finestre e porte, da chiudere al più presto. Il terzo: sintonizzarsi su radio, tv, internet, per ulteriori informazioni e registrarsi per ricevere gli avvisi tramite sms della municipalità, solitamente riguardarti maltempo o sanità pubblica. In caso di attacco nucleare sarebbero l’unica fonte in grado di avvisare quando poter uscire di casa.
L’annuncio ha lasciato molte persone, non solo a New York City, a chiedersi cosa stesse succedendo. Il Defcon Warning System, organizzazione di intelligence privata che si concentra sulla minaccia di una guerra nucleare, ha scritto su Twitter: il video «non è in risposta a nessuna minaccia specifica». In effetti un attacco nucleare non ha colpito New York, ma il dipartimento di gestione delle emergenze vuole che i residenti siano preparati se mai dovesse verificarsi.
«Che senso ha esattamente prepararsi a un attacco da sei megatoni in una città che ospita nove milioni di anime?», il primo commento che si legge sotto il tweet di Defcon. La domanda continua a rimbalzare in una città dove i contagi per Covid non sono mai stati così alti, il livello di criminalità non accenna a scendere, i problemi di salute mentale sono un fenomeno evidente anche solo facendo una passeggiata, l’affitto medio di una casa a Manhattan ha toccato i 4.500 dollari e il numero di poveri cresce di giorno in giorno.
IL SINDACO DI NEW YORK Eric Adams ha affermato di approvare la mossa dell’ufficio di gestione delle emergenze: si tratta solo di «preparazione», «prendere le misure necessarie, visto quello che è successo in Ucraina». «Non credo sia allarmistico - ha detto Adams in conferenza stampa - È solo uno dei tanti annunci di preparazione alle emergenze come quelli sulla stagione degli uragani del mese scorso». Al giornalista che gli ha fatto notare che la stagione degli uragani è un fenomeno stagionale, reale e ciclico e non un’eventualità distopica remota, il sindaco non ha risposto.