INTERNAZIONALE

Uomo, giovane e bianco. Arrestato il killer del 4 luglio

Pianificava l’attacco alla parata da settimane. Usa nel panico per l’ondata di sparatorie
MARINA CATUCCIUSA/CHICAGO

Robert E. Crimo III ha 21 anni, non 22, come era stato detto inizialmente, ed è l’uomo fermato dalla polizia come sospetto del mass shooting di Chicago durante la parata del 4 luglio.
Il giorno dopo la sparatoria i funzionari locali hanno dipinto un’immagine più dettagliata degli eventi: l'attacco era stato pianificato da settimane, il 4 luglio Crimo si è vestito con abiti femminili per nascondere la sua identità, ha portato con sé un fucile semiautomatico e si è arrampicato su una scala antincendio fino al tetto di un’azienda, da dove ha aperto il fuoco, sparando più di 70 proiettili, per poi fuggire mimetizzandosi nella folla terrorizzata. Come molti altri prima di lui, anche il killer di Chicago è un giovane uomo bianco, aveva acquistato il fucile legalmente e ne aveva un secondo, ritrovato a bordo dell’auto di sua madre, di cui era alla guida quando è stato arrestato lunedì sera, circa 8 ore dopo l'attacco.
CRIMO ERA UN MUSICISTA ed aveva pubblicato le sue canzoni su diverse piattaforme di streaming con lo pseudonimo di Awake the Rapper, ed aveva realizzato e pubblicato video musicali dai testi inquietanti e con scene di violenza armata. In uno di questi video il protagonista è la figura stilizzata di un cecchino simile a Crimo, e afferma: «Devo farlo e basta. È il mio destino».
La violenza di questa sparatoria ha sconvolto una comunità solitamente pacifica: «Ho visto ferite che di solito si vedono su vittime di guerra - ha detto al Washington Post Debra Baum, una medica che si trovava alla parata e che ha prestato i primi soccorsi - Le persone sono esplose, morte all’istante. Questi sono gli effetti delle armi semiautomatiche. Io non andrò più a eventi collettivi di nessun tipo, e ho paura per mio nipote quando va a scuola». Questa paura è un pensiero che serpeggia in tutti gli Usa, e in più città il 4 luglio ci sono state scene di caos dovuto al rumore dei fuochi d’artificio, scambiati per spari. La folla si è fatta prendere dal panico ed è scappata a Orlando in Florida, Harrisburg in Pennsylvania, Washington DC, mostrando una nazione al limite della nevrosi, a seguito di quella che i media chiamano l’ondata di sparatorie di massa. «È devastante che la celebrazione dell’America sia stata fatta a pezzi da questa nostra peste americana - ha detto il governatore dell’Illinois JB Pritzker - Celebriamo il 4 luglio solo una volta all’anno, mentre le sparatorie di massa sono diventate una tradizione americana settimanale».
Il sindaco di Filadelfia Jim Kenney si è detto esasperato per le leggi statunitensi sul controllo delle armi che sono tuttora troppo deboli. «Sono preoccupato ogni singolo giorno, sarò felice quando non sarò più sindaco. Bisogna fare i conti con ciò che è questo paese in questo momento, con chi ha una pistola e probabilmente non avrebbe dovuto averla».
L’ESASPERAZIONE COLLETTIVA e la frustrazione per l’impossibilità di avere leggi più restrittive si ritrovano nelle dichiarazioni furiose dei politici democratici. Biden ha chiesto le bandiere a mezz’asta, mentre il Gop ha inviato «pensieri e preghiere» chiedendo di «non politicizzare una sparatoria». Un copione già visto troppe volte a distanza sempre più ravvicinata.
Ad aumentare la tensione in un paese scosso dalle sparatorie sono arrivati da Akron in Ohio più particolari sull’omicidio del ragazzo afroamericano Jayland Walker, disarmato, da parte della polizia. Per timore di scontri, il sindaco di Akron ha dichiarato lo stato di emergenza e ha imposto il coprifuoco al fine di «preservare la pace» nella comunità.
«LA POLIZIA è riuscita ad arrestare l:assassino di massa, armato, bianco, Robert Crimo, senza sparare un solo proiettile, ma ne ha sparati 60 contro il disarmato, ma nero, Walker, che stava correndo spaventato», ha fatto notare il portale icona della sinistra Usa Democracy Now. Ad accompagnare questa osservazione, Vice News ha riportato la scoperta del fatto che un dipartimento di polizia appena fuori Detroit, per le esercitazioni di tiro, usa immagini di uomini di colore con felpe, cappuccio e berretti all’indietro. «Questo è letteralmente stigmatizzare gli uomini neri - ha dichiarato l’avvocata Dionne Webster-Cox - È questo ciò a cui vengono addestrati gli agenti di polizia?»

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