INTERNAZIONALE

Mosca: «Conquistata Lysychansk», le smentite e le conferme ucraine

L’AVAMPOSTO STRATEGICO NEL LUGANSK A FERRO E FUOCO
SABATO ANGIERIucraina/Lysychansk

Lysychansk è persa ormai. E con lei tutto il territorio della regione di Lugansk che prima del 24 febbraio era in mano agli ucraini. Secondo fonti russe la città sarebbe già caduta. Ieri il leader ceceno Ramzan Kadyrov citato da Interfax, ha dichiarato: «Le unità delle forze alleate sono nel centro di Lysychansk». Gli ucraini non confermano ma, a questo punto è evidente, è solo questione di ore. Ieri i media russi hanno diffuso il video di alcuni soldati di Mosca che issano la bandiera dell’Unione Sovietica su un sacrario militare nei pressi del centro della città. Un ufficiale della milizia popolare separatista del Lugansk, la Lnr, Andrey Marochko, in un’intervista su Russia24 ieri sera ha dichiarato che «già alle 12 i comandanti della milizia e delle forze armate russe ci hanno riferito che Lysychansk era circondata; siamo riusciti subito a occupare le posizione strategiche più elevate e a sbarrare le possibilità di ritirata per l’esercito ucraino; tutto si è svolto in modo talmente veloce che alle 15 avevamo conquistato il 25% della città e alle 16 i nostri uomini sono entrati al centro; al momento sono ancora presenti focolai di resistenza che però vengono soffocati subito». In città ci sarebbero ancora più di 12 mila civili che, secondo Marochko, hanno accolto i soldati russi «con grande affetto, come liberatori». «A breve» conclude l’ufficiale, «potremo annunciare che abbiamo il controllo completo di Lysychansk».
Poche ore prima il consigliere capo del ministro degli interni di Kiev, Vadym Denysenko, aveva parlato in un’intervista a Rbc-Ucraina dell’eventualità di perdere le regioni di Lugansk e Donetsk. «Purtroppo, a partire da ora, la probabilità che la regione di Lugansk venga occupata è molto alta. Stiamo difendendo Lysychansk ma la situazione è molto complicata». «Allo stesso tempo - prosegue Denysenko - è molto più impegnativo occupare la regione di Donetsk» in quanto «abbiamo due fortezze lì: Sloviansk e Kramatorsk, in particolare Kramatorsk». Denysenko ha inoltre sottolineato che l'intensità dei bombardamenti nella regione di Lugansk oggi è tale che non si vedeva una situazione simile in Europa dal 1944-1945.
E mentre si attende il destino del Donbass, nuovi venti di guerra soffino sull’Ucraina. Il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, ha accusato il governo di Zelensky di aver bombardato il territorio bielorusso e ha ordinato di prendere di mira la capitale Minsk. «Tre giorni fa - ha dichiarato Lukashenko - forse un po’ di più, hanno cercato di attaccare le strutture militari in Bielorussia dal territorio dell'Ucraina. Ma, grazie a dio, i sistemi antiaerei Pantsir sono riusciti a intercettare tutti i missili lanciati dalle forze armate nemiche».
Fatto significativo ieri il capo dello stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov ha ispezionato le truppe impegnate in Ucraina. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, come riporta Interfax. «Il generale Valery Gerasimov ha ascoltato i rapporti dei comandanti sull'impiego delle truppe negli obiettivi dell'operazione militare speciale e i rapporti di altri ufficiali sul sostegno alle azioni delle truppe russe in vari settori», ha dichiarato il ministero senza aggiungere dettagli.
sab. ang.

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