CULTURA

The Orlando Books, storie da leggere come fossero film

Express
MARIA TERESA CARBONEargentina/buenos aires

La nostalgia non è più quella di un tempo, si intitolava più di quarant’anni fa l’autobiografia di Simone Signoret, attrice francese bella, bionda e intelligente, nota oggi solo a chi ha capelli bianchi e ginocchia scricchiolanti (il libro è uscito negli «Struzzi» Einaudi nel 1980, e a conferma dell’attuale oblio, la pagina dedicata a Signoret su mymovies.it la trasforma in uomo, forse in omaggio alla fluidità dei nostri tempi, e le attribuisce nazionalità tedesca per via di una nascita fortuita a Wiesbaden).
E come la nostalgia, pure l’editoria. Certo, che non sia più quella di un tempo non è una novità, ma non passa giorno senza che se ne abbia una prova: l’ultima viene da Buenos Aires e prende il nome – ovviamente inglese – di The Orlando Books, neonata casa editrice che parte «con una premessa molto chiara: pubblicare romanzi che servano a nutrire l’odierno universo audiovisivo, così ricco ed esigente», come scrive sul quotidiano argentino Página/12 Emanuel Respighi all’inizio di una lunga intervista all’ideatrice e fondatrice del nuovo marchio, Marcela Citterio.
Sceneggiatrice televisiva da oltre trent’anni, Citterio ha lavorato per varie reti televisive latinoamericane (Telemundo, Tv Azteca, Rcn, Nickelodeon) e oggi – inutile precisarlo – scrive per Netflix. L’idea di passare all’editoria, però, le è venuta in famiglia, quando sua figlia, Chiara Francia Citterio, ha partecipato a un concorso online di scrittura con un romanzo inedito che ha avuto un risultato lusinghiero, ben 75.000 visualizzazioni. È stato allora, racconta Citterio senior, che «ho pensato a molte delle mie storie che, per un motivo o per l’altro, non sono state realizzate sullo schermo, e mi è venuto in mente che questo accade a molti autori».
Detto e fatto, è nata The Orlando Books, intitolata in parte al romanzo di Virginia Woolf («un libro originale e trasgressivo, che ci porta ad aprire la mente a diversi tipi di storie») ma forse anche di più – data l’impronta familiare dell’impresa – al nome del padre e del figlio della neoimprenditrice. Per lo stesso motivo non sorprende che fra i primi titoli della casa editrice ce ne siano due, Casi amor e Mal amor, che portano la firma della figlia, mentre ad agosto è prevista l’uscita del primo romanzo di Manuela Citterio stessa, La chica que no quería ser princesa, di cui l’autrice si dichiara senza mezzi termini «entusiasta».
Nonostante queste premesse, però, The Orlando Books ha un assetto tutt’altro che casereccio: «Vogliamo raggiungere i lettori in tutti i formati possibili – spiega Citterio – e per questo, oltre ai romanzi in formato tradizionale, cartaceo, pubblicheremo anche ebook in spagnolo e nella traduzione inglese, e audiolibri a cui prenderanno parte veri attori. Chi per qualche motivo non può o non vuole leggere un libro, potrà ascoltarlo e non troverà una lettura robotica, ma interpretazioni meravigliose che daranno vita a ogni testo».
Del resto, a dimostrazione che la cerchia degli autori si estende ben oltre la famiglia, Citterio sottolinea che è stato avviato un lavoro di scouting per individuare nuove voci: «La mia ricerca è specifica: storie che quando le leggi, le immagini già su uno schermo, come film, serie o cortometraggio. La loro struttura, il loro ritmo, il loro stile devono essere al cento per cento audiovisivi». E a quanto pare, qualche nome è già emerso: per esempio il romanzo in uscita a settembre We Are Not the Beginning, dell’esordiente Ginnie Forcher, «una delle nuove voci su cui stiamo scommettendo e che siamo felici di aver scoperto».
Non resta che augurare buona fortuna alla banda Citterio e a The Orlando Books. Ma forse non è un caso che editoria faccia rima con nostalgia.

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