EUROPA

Spagna, con la legge del "solo un sì è un sì" mai più stupri derubricati ad abusi

APPROVATA LA NUOVA NORMA «DI GARANZIA DELLA LIBERTÀ SESSUALE»: IL CONSENSO DELLA DONNA AL CENTRO
MARCO SANTOPADREspagna/madrid

Nel 2021 in Spagna sono stati denunciati 2143 casi di stupro, con una media di 6 al giorno e un aumento del 34% rispetto al 2020. Solo nelle ultime tre settimane, poi, si sono registrati 4 casi di violenza sessuale di gruppo. Considerando che, secondo l'«Inchiesta sulla Violenza contro le Donne» promossa dal ministero per l'Uguaglianza, solo l'8% delle vittime di violenza sessuale la denuncia, si tratta di dati estremamente preoccupanti, così come indignano il trattamento vessatorio che alcuni tribunali riservano alle vittime e la tolleranza dimostrata verso i violentatori.
Per questo giovedì il Congresso dei Deputati di Madrid ha approvato la nuova «Legge di garanzia della libertà sessuale», nota anche come la legge del "solo un sì è un sì", sulla quale la maggioranza di governo ha investito molto. Dopo un lungo dibattito e l'approvazione di vari emendamenti, il testo è passato con 201 voti favorevoli, 140 contrari (le destre radicali di PP e Vox) e 3 astensioni. «Oggi è un giorno molto importante per le donne del nostro paese: la libertà sessuale diventa finalmente un diritto. Oggi possiamo dire tutte insieme "sorella io ti credo», ha dichiarato la ministra Irene Montero dopo il voto, richiamando uno degli slogan principali delle manifestazioni femministe degli ultimi anni. Manca ora l'approvazione al Senato, che però appare scontata.
Il varo della nuova norma deve molto all'indignazione e alle mobilitazioni seguite allo stupro di una diciottenne nel corso della festa di San Fermìn a Pamplona, nel 2016, da parte della cosiddetta manada - il "branco" - come si definiva un gruppo di cinque uomini (compresi un militare e un poliziotto) responsabili di altre violenze e in trasferta da Siviglia. Il Tribunale della Navarra e l'istanza provinciale superiore dettarono una condanna a nove anni di reclusione per i violentatori, riconosciuti però colpevoli di «abuso sessuale» (reato più lieve) e non di «aggressione», cioè di stupro.
Mentre alcuni media della destra conducevano un incredibile processo contro la giovane vittima, il Tribunale Supremo spagnolo sconfessò le corti provinciali ed elevò la pena a 15 anni, condannando i componenti del branco per stupro.
Da ora in poi la legge metterà al centro il consenso della donna; ogni atto che non si basi espressamente sul consenso sarà considerato «violenza sessuale» e il reato di abuso scomparirà dal Codice penale. Non sarà più possibile per i giudici - come avvenne nel caso della manada - derubricare gli stupri ad abusi appellandosi alla mancanza di un'esplicita e sufficiente resistenza da parte della vittima, magari parzialmente o completamente in stato di incoscienza a causa dell'alcool o di sostanze stupefacenti.
Altre norme inserite nel testo prevedono inoltre il divieto per la promozione pubblicitaria della prostituzione, il riconoscimento del diritto alla residenza e al lavoro per le vittime di violenza sessuale non in regola con il permesso di soggiorno e un maggiore sostegno alle vittime.

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