VISIONI

Romaeuropa, tra dialogo, danza, musica e teatro

FESTIVAL
LUCREZIA ERCOLANIITALIA/ROMA

«Continuiamo ad unire la ricerca artistica contemporanea, anche intransigente, alla grande partecipazione del pubblico». Così Fabrizio Grifasi, direttore generale e artistico, ha presentato il programma del Romaeuropa Festival 2022 (8 settembre-20 novembre). I primi dieci giorni della manifestazione saranno dedicati alla danza e alla musica e si svolgeranno all’aperto nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica. In apertura Emio Greco e Pieter C. Scholten presenteranno la coreografia We want it all, ispirata dai Queen come dalla classicità di Bach e danzata dalla compagnia da loro fondata, l’ICK Dans Amsterdam. Anne Teresa De Keersmaeker porterà il suo Drumming Live eseguito sulle musiche di Steve Reich (13-14 settembre) mentre Sasha Waltz si confronterà con In C di Terry Riley (17-18 settembre). Sarà ancora tempo di danza dal 23 al 25 settembre con Noé Soulier, che presenterà uno spettacolo site-specific per Villa Medici, Passages, e il 28-29 con il ritorno di Jan Martens. Arriverà al Teatro Argentina il 27 settembre Grief & Beauty di Milo Rau, spettacolo sul lutto e l’addio.
SI SNODERANNO quindi diversi percorsi: il programma Line-up, dedicato alle creazioni delle seconde generazioni e al multiculturalismo; Digitalive, in cui le arti dialogano con il digitale; le numerose proposte per i «kids». Il teatro meno «celebrato» occuperà gli spazi del Mattatoio e del Vascello (Bartolini/Baronio con l’ultima tappa degli Esercizi sull’abitare, Lagartijas tiradas al sol, Valentino Villa e Monica Piseddu, Sergio Pierattini e Renato Sarti, Caroline Guiela Nguyen, Martina Badiluzzi, Paola Dimitri). Le creazioni teatrali delle nuove generazioni saranno protagoniste del programma di «scouting» del Ref Anni Luce, nel cui ambito Babilonia Teatri metterà in scena Ok Boomer di Nicolò Sordo. Sul palco dell’Argentina c’è grande attesa per il Berliner Ensemble, che dall’11 al 15 ottobre porterà in scena L’opera da tre soldi con la regia di Barrie Kosky; tornerà poi l’inglese Alexander Zeldin con un altro spettacolo dalla tematica sociale, Faith, Hope & Charity. Gran finale, domenica 20 all’Auditorium, per la celebre Einstein on the beach di Philip Glass. Mai eseguita a Roma, l’opera sarà presentata nella sua versione musicale e interpretata dell’ensemble belga Ictus, accompagnati dal coro barocco Collegium Vocale Gent e da Suzanne Vega nel ruolo di narratrice.
L.Er.

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