VISIONI

L’esistenza in un libro, l’amore in un «inganno»

Il tradimento, la passione, le accuse di mascolinità tossica e la libertà della creazione in bilico tra realtà e fiction
CRISTINA PICCINOFRANCIA

Il rapporto tra le immagini e la letteratura è tornato a riaffermarsi con prepotenza, ne è espressione e quasi manifesto il nuovo film di Arnaud Desplechin, presentato a Cannes lo scorso anno e ora nelle sale italiane, girato durante il «confinamento» – la misura è quasi sempre quella dell’interno, un appartamento che ricorda l’universo parallelo e segreto dell’Assedio bertolucciano del suo ultimo Io e te. Tromperie più di un «adattamento» del romanzo di Philip Roth Deception (Inganno, in Italia uscito per Einaudi), diviene una sorta di «sovrimpressione» tra lo stesso regista e lo scrittore che Desplechin ha indicato più volte come il suo maestro. Philip (Denis Podalydès) è, appunto, uno scrittore americano molto conosciuto che si è installato a Londra insieme alla moglie (Anouk Grinberg).
HA UN’AMANTE (Léa Seydoux) che viene a trovarlo regolarmente nel suo studio, i due fanno l’amore, parlano molto, lei soprattutto del suo matrimonio infelice, lui ascolta, quasi che la vita della donna diventi lentamente materia letteraria – del resto ammette che ogni suo libro nasce da una donna. Siamo nel 1987, nei dialoghi della coppia le tensioni personali si mescolano a quelle dell’epoca, alle ossessioni di Philip, convinto che gli inglesi siano tutti antisemiti, e alle sue riflessioni su Israele che sono quelle di Desplechin. In una strana sospensione temporale, tra le sparizioni e i ritorni della donna, intorno all’uomo si materializzano altre figure femminili, una cara amica e ex malata (Emmanuelle Devos) – magnifico il dialogo a distanza tra i due, lei in un ospedale a New York lui in Inghilterra; una sua studentessa molto brillante che si è fatta sopraffare dalla vita – o forse dagli amori sofferenti, compreso lui (Rebecca Marder) – la moglie figura un po’ flou ma con la quale si intuisce un legame confidenziale – in realtà l’attrice Claire Bloom dopo l’uscita di Deception lasciò Roth scrivendo a sua volta un libro di violente accuse contro l’ex-marito, Leaving a Doll’s House.
Chi è dunque Philip, in bilico tra la dimensione letteraria e l’esistenza che la nutre e ne è a sua volta reinventata? Fragile, incerto, egotico, terrorizzato dalla vecchiaia e dalla malattia, probabilmente anche dalla solitudine, è accusato di mascolinità tossica in un processo al quale Desplechin impone una chiave surreale quasi farsesca. È allora una riflessione sull’artista e sulla libertà della sua creazione, e sul momento storico attuale questo Tromperie – in cui il regista rilegge il testo e la vita del suo autore in una molteplicità di riflessi. La dimensione della parola è quella del cinema di Desplechin, su questo spazio si fondava anche il precedente Roubaix, une lumière – messinscena di un crimine. Qui la parola si fa tempo e luogo cinematografico, è in essa che si inseguono timori, passioni, memorie lungo una soglia di cui non sappiamo delimitare cosa «inventa» e cosa invece descrive.
LE ACCUSE a Roth – anche una biografia a lui dedicata, a cura di Blake Bailey è stata bloccata perché l’autore è sospettato di violenza e di essere stato troppo clemente con lo scrittore – diventano il terreno su cui Desplechin esprime il suo pensiero su quanto da battaglia per i diritti – come il #Metoo – rischia di diventare una nuova «lista nera» che soffoca la libertà di creazione e l’artista. I frammenti del «suo» Philip – che tracciano anche una mappa del Novecento tra est e ovest – si mescolano negli incontri dei due amanti, raccontano la malinconia di qualcosa che si è perduto, la certezza fragile dell’esistenza forse reale, e si fanno gesto cinematografico, sontuoso, senza retorica, splendidamente affidato ai suoi protagonisti, a cominciare da Seyodux.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it