INTERNAZIONALE

Putin sulla Luna «In Ucraina stiamo salvando vite»

Lo show del presidente russo dal cosmodromo di Gagarin per lanciare i piani spaziali e confermare quelli dell’invasione
MARCO BOCCITTOrussia/Vostochny

Su almeno un punto invasori e invasi, con le parole di Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky che si sono incrociate nella giornata di ieri, sembrano convergere: l’inefficacia delle sanzioni europee contro Mosca. Irrise sia dal capo del Cremlino, in quanto «non saranno mai in grado di isolare la Russia», sia dal presidente ucraino, il quale si è stancato di «aspettare lo sviluppo del settimo o dell'ottavo (...) ventesimo pacchetto di sanzioni per vedere decisioni davvero potenti» da parte degli alleati. Lo ha rimarcato nel suo intervento di ieri in collegamento con il parlamento lituano.
FINCHÉ I RUBINETTI DI GAS e petrolio restano aperti e soprattutto non arrivano le armi, più armi, lamenta Zelensky, Putin non si fermerà. E «chi non ci aiuta si assume la responsabilità dei morti ucraini». In serata il presidente ucraino si è molto consolato annunciando l’arresto dell'oligarca ucraino di origini russe Viktor Medvedchuk, fuggito dai domiciliari a fine febbraio e accusato di alto tradimento per il suo sostegno ai separatisti filo-russi. «Ben fatto! Seguiranno dettagli. Gloria all'Ucraina!».
Nessuna consolazione invece per il presidente tedesco Frank- Walter Steinemeier, la cui intenzione di andare a Kiev per esprimere solidarietà, ha fatto sapere ieri, «non era gradita» dal governo ucraino.
IL CIRCO MEDIATICO di Putin è stato invece convocato nell’oblast di Amur, estremo oriente russo, per raccogliere l’annuncio del rilancio dei programmi spaizali di Mosca. Al cosmodromo di Vostochny si ricordava l’impresa di Yurii Gagarin - 61 anni e una Guerra fredda dopo. Il 12 aprile, in onore di quel 27enne sparato a bordo della navicella Vostok nel 1961 per affermare la superiorità sovietica nella corsa alle stelle, anche l’Onu celebra la Giornata Internazionale del Volo Umano nello Spazio.
Il presidente russo non ha indugiato a cavalcare il parallelismo storico, visto che anche l’Urss all’epoca era isolata e tecnologicamente boicottata. Eppure… Oggi Mosca nel campo delle scienze nucleari finalizzate all’esplorazione dello spazio ha «gettato ottime basi», assicura il presidente russo, e gode di «evidenti vantaggi» che intende sfruttare. Se non ora, quando. Sanzioni o no, «continueremo a sviluppare la nostra astronave di nuova generazione». Destinazione Luna.
«SAREMO COERENTI e insistenti nella realizzazione di tutti i nostri piani», ha assicurato Putin. Tutti. Anche quelli per l’Ucraina restano invariati, fa sapere quasi a margine del discorso. Il conflitto con le «forze anti-russe» era «inevitabile» e ora «stiamo aiutando le persone, salviamo le loro vite nel Donbass come ci eravamo ripromessi; al contempo lavoriamo per garantire sicurezza alla Russia».
Al dialogo Putin ha riservato solo un accenno, per accusare Kiev di averlo «spinto deliberatamente in un vicolo cieco». E la mattanza di Bucha - il cui sindaco ieri ha aggiornato la conta dei cadaveri rinvenuti a 403 - come noto è «una provocazione». Per di più «orchestrata dai servizi britannici». Notazione è del presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, amabile spalla del leader russo nella conferenza stampa congiunta al termine di un incontro pensato per rinsaldare l’alleanza di ferro tra i due paesi, con Minsk oggi cruciale retrovia della guerra.
Nell’ormai quotidiano gioco d’anticipo sulle denunce del nemico, dopo i russi che presagivano nuove «false accuse» di crimini nella regione di Sumy da parte ucraina, ieri è toccato agli ucraini mettere le mani avanti: secondo il capo della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kirill Budanov. citato da Agenzia Nova, «i servizi speciali russi stanno pianificando una serie di attacchi terroristici in territorio russo per far saltare in aria case, ospedali e scuole, oltre ad attacchi missilistici contro la città di Belgorod o una città in Crimea». Con l’intenzione ovviamente di dare la colpa a Kiev.
Gli Usa da parte loro assecondano l’allarme del governo ucraino sull’uso di armi proibite a Mariupol. Il segretario di stato Blinken giudica «credibili» le voci di «gas lacrimogeni, o altri strumenti anti-sommossa, mescolati ad agenti chimici».
Fin qui, tutto da verificare. Un quadro drammaticamente certo è quello sulla situazione profughi che Blinken ha avuto ieri dall’Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi, secondo il quale aiutare chi fugge nei paesi vicini e lontani, e all’interno della stessa Ucraina è la «priorità». Ma non va dimenticato il resto del mondo, con riferimento, dopo il disastro afghano, alle «molte crisi in Africa e nell'emisfero occidentale, che comportano un'enorme componente di sfollamento».
M.BO.

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