INTERNAZIONALE

Gli Usa colpiscono l’hi-tech della Russia, Mosca sanziona l’Ue

Misure americane contro il principale produttore di chip, Putin firma un decreto per la «coscrizione di primavera»
SIMONE PIERANNIrussia/usa/europa

Energia ma non solo. Il confronto economico tra Occidente e Russia non risparmia niente, tanto meno quanto è fondamentale in questo momento storico, ovvero il comparto tecnologico. Ieri Washington ha deciso di colpire proprio l'industria tech russa, colpendo con sanzioni 21 aziende e 13 individui. Tra le società colpite c'è la Mikron, il più grande produttore di chip della Russia (500 milioni all’anno) e che da solo produce il 54% dei prodotti hardware tecnologici esportati dal paese (in Cina e Germania, ad esempio).
IN UNA NOTA DIFFUSA su Twitter il ministro del tesoro americano ha annunciato di aver colpito anche «entità dannose sul piano informatico» e ha spiegato che le nuove misure prenderanno di mira «i settori aerospaziale, marittimo ed elettronico». Tra i sanzionati, spiega la Cnn, anche tre dipendenti dell'Istituto centrale di ricerca scientifica di chimica e meccanica del Centro di ricerca statale, accusato di aver architettato l'attacco informatico che costrinse alla chiusura un impianto petrolchimico saudita nel 2017.
MOSCA non è stata senza fare niente e ha reagito con nuove sanzioni che però colpiscono per lo più l'Unione europea, dopo che Putin ha detto la sua anche su questo aspetto. Secondo il leader del Cremlino, l'Occidente «non abbandonerà la sua politica di pressione economica sulla Russia» e «continuerà a cercare nuovi pretesti per imporre sanzioni» per cui «chiedo al governo, alla Banca centrale e alle parti costitutive della nostra federazione» di tenerne conto nel lavoro di pianificazione per lo sviluppo economico. È quanto ha detto ieri il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di un incontro dedicato allo sviluppo del trasporto aereo e della produzione di aeromobili, riportato dall'agenzia Interfax.
«IL NOSTRO PAESE rimarrà sotto la pressione di sanzioni proprio come è stato nei decenni precedenti. Questa è la realtà dei fatti», ha rimarcato Putin, ricordando che da anni il Paese è preso di mira da misure «che puntano a controllare lo sviluppo della Russia, minare la nostra sovranità e indebolire il nostro potenziale produttivo, finanziario e tecnologico». Per quanto riguarda le misure russe, Mosca ha deciso di vietare l'ingresso in Russia ai leader Ue «in risposta alle massicce sanzioni unilaterali dell'Unione europea, in conformità con il principio di reciprocità che è basilare nel diritto internazionale, la parte russa ha esteso in modo significativo la lista dei rappresentanti di Stati membri Ue e istituzioni Ue» a cui è vietato l'ingresso in territorio russo, ha spiegato Mosca. «Le restrizioni si applicano alla leadership dell'Ue, compreso un certo numero di commissari europei e vertici delle strutture militari Ue, come pure alla grande maggioranza di membri del Parlamento europeo che promuovono politiche anti-russe»; al bando anche «rappresentanti dei governi e dei Parlamenti di alcuni Stati membri Ue, come pure figure pubbliche e lavoratori del settore dei media personalmente responsabili di promuovere sanzioni anti-russe, incitare a sentimenti russofobi, violare i diritti e le libertà della popolazione russofona».
IERI INOLTRE PUTIN ha firmato un decreto sulla «coscrizione primaverile», che coinvolge 134.500 cittadini di età compresa tra i 18 ed i 27 anni non inclusi tra i riservisti, ma stando a quanto comunicato, «non saranno mandati in zone calde». Nel frattempo, secondo il ministro della Difesa britannico, più di 35 Paesi alleati stanno partecipando all'invio di armi all'Ucraina per respingere l'invasione russa. Ieri si è svolta una conference call c'erano con i ministri della Difesa dei Paesi impegnati nella fornitura di armi letali ed equipaggiamento militare alle forze ucraine, fra cui, oltre al Regno Unito, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Giappone. Londra ha anche sottolineato che l'esercito di Kiev ha un grande bisogno di artiglieria per contrastare quella russa particolarmente devastante nel colpire i centri abitati. «La migliore contromisura è rappresentata dall'artiglieria a lunga gittata. Gli ucraini stanno anche cercando veicoli corazzati di diverse tipologie, non necessariamente carri armati, ma sicuramente veicoli protettivi e più sistemi antiaerei».
S.PIE.

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