CULTURA

L’Aquila, tra spaesamento e desiderio

«DISPLACEMENT», DI CATERINA SERRA E GIOVANNI COCCO
ALESSANDRA PIGLIARUITALIA/l'aquila

Displacement (Postcart edizioni, pp. 80, euro 60) è un volume che nasce dal progetto di fotografia e scrittura realizzato da Giovanni Cocco e Caterina Serra, impegnati per oltre dieci anni a L’Aquila. Con la curatela di Tiziana Faraoni, che firma anche la prefazione al libro, Cocco e Serra raccolgono scatti e pensieri misurandosi con una città che tra il 5 e 6 aprile del 2009 è stata duramente colpita dal terremoto. Una tenuta mirabile, di attenzione, scorre libera tra le parole in prosa poetica di Caterina Serra e lo sguardo fotografico di Giovanni Cocco. Sono le due posture complementari, amalgamate da un vortice di trasformazione dei luoghi visitati, nelle vestigia viventi di un presente che, dopo oltre dieci anni, ha il sapore di una sospesa frantumazione temporale. Percorrendo strade, vicoli, abitazioni e radure, si affacciano i volti e le storie di chi non se n’è andato. Insieme a ciò che resta con cui si entra in colloquio. È questo il proposito di riscrivere le rovine, di non stravolgerle bensì di assumerle come elementi che testimoniano quanto è accaduto e che entrano nello «spazio pubblico della nostra memoria» (come recita uno dei versi di Caterina Serra).
È del 2013 il volume Terra e parole. Donne / scrittura / paesaggi (a cura di Roberta Falcone e Serena Guarracino, nella collana «Mnemosine» della Società Italiana delle Letterate che proprio a L’Aquila ha fatto un convegno nazionale) e Displacement si potrebbe collocare in questo solco di radicale presa in carico. Che fine ha fatto il desiderio è domanda centrale. Così come lo sono i volti che si muovono e pulsano, ballano, si sono perduti, «Ne ho abbastanza di/ silenzio./ Che fa morti./ È il corpo/ tutto quello che abbiamo».
Domani a Roma (ore 17, alla Nuvola), presentazione del libro con gli autori Giovanni Cocco e Caterina Serra, interverrà Tiziana Faraoni. Modera Emanuele Coen.
AL. PI.

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