CULTURA

I Farnese, il potere attraverso una straordinaria collezione alla Pilotta di Parma

MOSTRE
ARIANNA DI GENOVAITALIA/parma

Dopo innumerevoli peripezie dovute alla contingenza pandemica, il 18 marzo aprirà nel Complesso monumentale della Pilotta una delle mostre più rilevanti del 2022, I Farnese. Architettura Arte Potere, a cura di Simone Verde (direttore della Pilotta), con Bruno Adorni, Carla Campanini, Carlo Mambriani, Maria Cristina Quagliotti, Pietro Zanlari. Visitabile fino al 31 luglio, la rassegna - che vede la convergenza di più istituzioni, dall’Università di Parma all’Ordine degli architetti, museo Capodimonte, Mann di Napoli, Fondazione Cariparma fino alla Fondazione Toscanini, e con il partenariato Electa che ne cura le pubblicazioni scientifiche in tre volumi - si dipana in un itinerario denso di capolavori, con affondi musicali e, soprattutto, contrappunti architettonici, seguendo il progetto farnesiano di colonizzazione culturale del territorio e di reinvenzione della cristianità a partire da una rigenerazione del concetto di impero, come ha spiegato Verde.
«Per quanto riguarda gli studi collezionistici l’ottica di storia globale è innovativa: guarda all’Italia in declino in quella fase del ’500 e alla necessità di Paolo III di rimodulare una centralità diversa della Chiesa, secondo moderni criteri e canoni». Nelle varie sezioni, da quella introduttiva storica che prende l’avvio dal Sacco di Roma fino alla conclusiva, che indaga l’eredità della famiglia e il rilancio degli schemi ideologici, va in scena l’ascesa della casata, legittimata dalle arti. Mecenati e raffinati collezionisti, i Farnese accumularono fra ’500 e ’700 un vasto patrimonio, tra i più importanti del loro tempo. L’esposizione proporrà un percorso costellato da trecento opere (tra i nomi Raffaello, Carracci, El Greco), fra cui quella Messa di San Gregorio eseguita in Messico dagli indios per ringraziare Paolo III della bolla Sublimis Deus, che condannava il loro sfruttamento (a fronte, ci sarà anche l’enciclica). Non mancherà una «camera delle meraviglie» allestita grazie a 80 oggetti del Gabinetto delle cose rare del Museo e Real Bosco di Capodimonte tra cui la Cassetta Farnese, insieme alla Tazza Farnese del Mann. La mostra s’inserisce nel progetto di rilancio della Pilotta, luogo cardine del potere ducale, che racchiude il Teatro Farnese, la Galleria nazionale di Parma, il Museo archeologico, la Biblioteca Palatina e il Museo bodoniano.
(a. di ge.)

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