SOCIETA

Una cabina di regia per coordinare le Asl

CAMPIONATO/COVID
NICOLA SELLITTIITALIA

Una cabina di regia per coordinare gli interventi delle Asl nel momento più difficile per il campionato italiano travolto dal ciclone Covid-19. E’ forse la migliore notizia di una giornata, tra poche partite giocate, quattro rinvii, ancora tanti positivi, giri di tampone in serie e polemiche, soprattutto intorno a Juventus-Napoli. Una sfida che è stata in bilico per parecchie ore, tra i campani altri positivi, la certificazione di un focolaio, il balletto sul numero di atleti disponibili. Ne servono 13, compreso un portiere, questa è l’ultima disposizione della Lega di Serie A, che ancora una volta si è scagliata contro gli interventi (legittimi) delle autorità sanitarie, piuttosto che prendere coscienza di un protocollo Covid-19 che fa acqua da più parti e non da pochi giorni e che forse sarebbe stato il caso di riprogrammare diverse partite, piuttosto di vedere in campo i ragazzi della Primavera.
Per il Napoli si è risolto in extremis il caso di Lobotka, Zielinski, Rrahmani, contatti diretti di positivi, negativi al tampone ieri mattina ma, secondo le disposizioni del ministero della Salute del 31 dicembre, destinati alla quarantena perché sprovvisti di terza dose. Insomma, in campo con il Super Green Pass, che diventerà obbligatorio per i calciatori, ma dal 10 gennaio. La disposizione ministeriale è stata sconfessata anche dall’Asl Napoli 1, secondo cui gli atleti con doppia dose e booster, così come quelli con doppia dose (con ultima somministrata non oltre quattro mesi fa) erano legittimati a prendere parte alla partita con la Juventus. E quindi disponibili, ma l’Asl Napoli 2 Nord (che due giorni fa aveva messo in quarantena i calciatori mentre erano in viaggio verso Torino) ha già preannunciato provvedimenti, qualora avessero giocato la partita con la Juve, perché i contatti diretti di positivi, secondo le norme attuali, potrebbero lavorare solo con la mascherina, la FFP2.
Una situazione irreale, ovviamente, calciatori con mascherina, ma è la fotografia di un caos assai poco organizzato, in cui vengono prese di mira le autorità sanitarie locali, nella consapevolezza che le stesse Asl avrebbero bisogno di un riferimento, di un metro omogeneo sui provvedimenti che portano al rinvio delle partite per Covid-19, incidendo di fatto sull’andamento del campionato. E questo pare essere l’intendimento del governo attraverso una cabina di regia. Una specie di vademecum per le Asl, d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, così ha fatto capire il sottosegretario allo sport, Valentina Vezzali: «Una cabina di regia permanente sul campionato con le competenze necessarie a individuare la soluzione o le soluzioni idonee, al fine di creare un comportamento uniforme delle autorità sanitarie locali attraverso un coordinamento nazionale, affinché si possa uscire da questo stato di incertezza sullo svolgimento delle competizioni che sta recando evidente pregiudizio all'intero comparto dello sport».

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