CULTURA

Sfide aperte della «riproduzione sociale» in epoca di sindemia

CONVEGNI
FRANCESCO ANTONELLIITALIA/bergamo

La nota definizione che Antonio Gramsci dà della crisi nei Quaderni del carcere, come di una fase nella quale «il vecchio muore e il nuovo non può nascere», pone il problema di comprendere e inquadrare la fase di interregno che si apre in queste situazioni. Una sfida politica e teorica che certamente riguarda il presente, segnato dalle conseguenze della circolazione del virus Covid19, che sta mettendo in crisi i consolidati assetti politici, economici e sociali della globalizzazione.
ABBANDONANDO una lettura lineare e semplicistica della transizione in corso, che oppone una fase «pandemica» a una fase «post-pandemica», alcuni intellettuali e scienziati, in gran parte raccolti attorno alla rivista The Lancet, hanno proposto la categoria di «sindemia» come modalità generale di interpretazione della nuova interazione tra «umano» e «non-umano» che la circolazione del virus sta comportando, comprese le sue conseguenze. Una nuova configurazione nella quale i rischi sanitari sono ridefiniti (e amplificati) da quelli sociali e dalle disuguaglianze mentre problemi sociali cronici come la precarietà, la disoccupazione o il cambiamento climatico, si acutizzano ulteriormente.
SE DA UNA PARTE la lettura sindemica ha il merito di mettere a tema la complessità dei processi in corso, cercando di ispirare conseguenti politiche pubbliche – non solo sanitarie – essa porta con sé il rischio di una ricaduta dell’analisi sociale e politica nelle metafore biologiche ed organicistiche tipiche dell’Ottocento. Reintroducendo una sorta di medicalizzazione totale del sociale nella sfera pubblica. A questo livello, il problema è che, tanto la lettura dell’attuale fase di interregno quanto dei modelli politici che stanno emergendo, hanno visto una parziale marginalizzazione dei saperi propri delle scienze sociali e umane, lì dove, al contrario, propri questi possono aiutare la società a prendere meglio consapevolezza della direzione che il cambiamento sta prendendo.
IL CONVEGNO di metà mandato dell’Associazione italiana di sociologia (Ais) che si svolgerà all’Università di Bergamo da giovedì 16 a sabato 18 sembra confrontarsi proprio con queste sfide. A partire dal titolo: Riproduzione sociale e metamorfosi globale. Da una parte c’è, infatti, il problema del mantenimento delle condizioni stesse della convivenza sociale (riproduzione) fortemente «sfidate» dai due anni di pandemia. Dall’altra, le tensioni e i cambiamenti che, a livello globale, stanno mettendo in crisi le nostre società, facendo sorgere forme nuove di conflitto, disuguaglianza e potere (le metamorfosi globali).
PARTENDO da questi presupposti, il convegno discuterà del rapporto tra cambiamenti sociali e riproduzione del corpo, uno degli ambiti più investiti dalle tragiche conseguenze sanitarie e sociali della pandemia e delle varie politiche utilizzate per contenerla; del problema della legittimazione e del funzionamento della politica, delle istituzioni e della democrazia in anni di sempre più forte crisi della partecipazione e dei corpi intermedi; delle politiche educative e del welfare state, ambiti essenziali per affrontare sfide e contraddizioni della società contemporanea ma, ancora, decisamente marginalizzate dalle politiche nazionali ed europee; del rapporto, sempre più costitutivo, tra tecnoscienza e capitalismo, troppo spesso presentato e assunto come un «automatismo» lì dove, invece, sono gli assetti di potere e le azioni dei soggetti politici, economici e sociali, a determinarlo.
HA ANCORA SENSO parlare di «società» e non di un mero aggregato di cose e persone nel mondo che si sta delineando? E che ruolo possono avere il pensiero critico e l’analisi scientifica nel restituire all’umano un ruolo di fronte alla medicalizzazione del sociale e all’estraneazione crescente, in particolare dei ceti popolari, che le élite globali del potere stanno portando avanti utilizzando, paradossalmente, proprio la (tecno)scienza per governare i nuovi assetti? Sono queste le domande alle quali, in fondo, il convegno Riproduzione sociale e metamorfosi globale dovrà cercare di misurarsi.
Il simposio si svolgerà in modalità blended: pur essendo in presenza, si potrà partecipare a distanza seguendo le istruzioni presenti sul sito web dell’Associazione italiana di sociologia, dove si può trovare anche il programma completo dell’evento.

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