VISIONI

Golden Globe, annunciati i finalisti ma non si placano le polemiche

IL PREMIO SOTTO ACCUSA
LUCREZIA ERCOLANIusa/hollywwod

Resi noti i finalisti della prossima edizione dei Golden Globe, nonostante l’organizzazione che assegna i premi ovvero la Hollywood Foreign Press Association sia stata fortemente delegittimata dalle numerose critiche ricevute.
Lo scorso febbraio il Los Angeles Times aveva infatti evidenziato in un’inchiesta la mancanza di un’adeguata rappresentazione della diversità tra i membri dell’organizzazione, ritenuta troppo «bianca»: degli 89 giornalisti deputati a votare per i Golden Globe, nessuno era di origini africane. Sotto accusa anche la deontologia professionale di alcuni membri, accusati di accettare regali da parte delle produzioni, con il rischio di un’influenza sull’esito dei voti.
Lo sdegno si è amplificato al punto che ancora non si sa se la cerimonia di premiazione del 9 gennaio potrà essere vista in tv, dopo il rifiuto del network Nbc di trasmetterla. Nonostante l’Hfpa abbia intrapreso una strada di riforme, accogliendo 21 nuovi membri di diverse provenienze ed etnie, il boicottaggio da parte di Hollywood è ancora in corso e difficilmente si vedranno molte star durante la premiazione. Un duro colpo per un riconoscimento considerato tradizionalmente come la «strada maestra» per l’Oscar.
TRA I FINALISTI - annunciati dal rapper Snoop Dogg - spicca, per l’Italia, la candidatura di Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio nella categoria Miglior film straniero. A dominare le nomination, sette ciascuno, Il potere del cane di Jane Campion e Belfast di Kenneth Branagh, quest’ultimo già arrivato nelle sale statunitensi mentre bisognerà aspettare il prossimo anno per vederlo in Europa. Per la miglior regia sono in corsa, oltre ai due già citati, anche Denis Villeneuve per Dune, Steven Spielberg per West Side Story e Maggie Gyllenhaal per The Lost Daughter. Per il miglior film agli ultimi due nomi si sostituiscono Coda di Sian Heder e King Richard di Reinaldo Marcus Green (con Will Smith protagonista, anch’esso sarà visibile in Italia solo a gennaio). Nel complesso è stato un trionfo di Netflix, che ha collezionato 17 nomination. Tra le sezioni dedicate alla tv, le finaliste per la miglior serie sono Lupin, The Morning Show, Pose, Squid Game e Succession.
LU. ER.

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