CULTURA

«Comp(h)ost», la materia viva del sottosuolo

SCAFFALE
SERENA CARBONE

Comp(h)ost è un progetto corale, frutto di un team di curatori ben assortito (Francesca Comisso e Luisa Perlo per il collettivo a.titolo, Marianna Vecellio per il Castello di Rivoli e Lorenzo Gigotti, Valerio Mannucci e Valerio Mattioli per Nero) e di quasi trenta persone coinvolte tra artisti, antropologi, architetti, filosofi, storici, scrittori, economisti e fisici provenienti da diversi Paesi e da differenti esperienze di studio e di ricerca.
TUTTO È INIZIATO nel giugno 2019 quando al Castello di Rivoli sono stati organizzati una serie di laboratori, conferenze e tavole rotonde per discutere sul concetto di compostaggio e su quello di ospitalità. L’idea di partire dal compost viene da Donna Haraway che, nel libro Chthulucene. Sopravvivere su un pianeta infetto - pubblicato in Italia dalla casa editrice Nero nello stesso anno -, scrive: «Siamo humus, non Homo, non Antropos; siamo compost, non postumani». Mettendo in relazione l’umano non all’antropos ma all’humus, la filosofa pone l’accento sulla materia viva, potenzialmente attiva che l’umano possiede anche in un regno, quello del sottosuolo, dove è negato l’accesso alla vista. Anzi è proprio in questa dimensione, inedita e indefinita, dove vige un principio di trasformazione continua, che bisogna indagare per trovare possibili soluzioni alle emergenze ambientali e sociali.
IL COMPOST È, INFATTI, uno strato di terra disponibile ad accogliere altro e divenire altro: una massa informe che per quanto torbida, frutto di scarti e di detriti, di microorganismi e di particelle organiche, coltiva in sé la vita. Ed è proprio per questo motivo che al concetto di compost è stato affiancato quello di host (ospite), dando al titolo la forma di crasi. Qualche tempo dopo l’avvio dei lavori, proprio l’emergenza pandemica ha interrotto gli incontri. Nei mesi a seguire le discussioni sono proseguite online ed è così che un anno dopo è possibile leggere di questo percorso nel volume Comp(h)ost. Immaginari Interspecie (Nero, pp. 203. euro 19).
Comp(h)ost parla delle emergenze presenti nell’era digitale, neoliberista e avanzata. «L’immaginazione non è il contrario del reale ma la sua leva d’azione», scrive il politologo Sébastien Thiéry e sotto l’egida di questo imperativo etico prepara meticolosamente il dossier di candidatura all’Unesco dell’atto di ospitalità come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
LA PUBBLICAZIONE suggerisce la necessità di ri-scrivere i paradigmi con i quali l’io crea il suo legame con il mondo, tanto che alcuni saggi raccontano del ruolo mitopoietico che la narrazione ancora oggi può assolvere. I fogli è come se si disponessero su di un cerchio, per quanto costretti su una linea dal numero delle pagine, ogni inizio coincide con una fine e ogni fine con un inizio, come nella storia di Morgana che, anziana, non teme la morte ma cede la vita a chi verrà.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it