Dopo l’autopsia dell’anima praticata nel disco dei record Persona del 2019, Marracash è tornato con il nuovo album Noi, loro, gli altri. Che, fin dal titolo che richiama quel Io Tu Noi Tutti di Lucio Battisti, sposta lo sguardo dall’individuo alla collettività. Con l’ausilio del fidato producer Marz, il rapper della Barona cesella 14 brani dove, pur lontano dal rap militante degli anni 90, raggiunge una dimensione politica inedita e strabiliante. Riflettendo su una società contemporanea ormai preda dell’individualismo a scapito della visione d’insieme, come nella potente Cosplayer dove mena duro contro i politici influencer o nel rap liturgico di Loro dove campiona addirittura Gli angeli di Vasco Rossi.
UN UNICUM insomma in una scena contemporanea zeppa di cliché e disimpegno. Senza rinunciare ad amabili strafottenze e ironia, Marracash compie così una transizione quasi cantautorale in un disco che sfugge ai confini del rap, si muove libero, senza più distinzione di generi, e diventa trasversale. E dove questa volta, a differenza di Persona, sono pochi i featuring – con il sodale di sempre Guè Pequeno nella bellissima Love, Blanco e Calcutta nei ritornelli di Laurea ad honorem e Nemesi.