SOCIETA

«Chiamata alle arti»: Riace non si arresta e abbraccia Lucano

OGGI E DOMANI TANTI ARTISTI IN ARRIVO NEL PAESE CALABRASE
SILVIO MESSINETTIITALIA/riace

La sentenza è stata una batosta. Abnorme, spropositata, inaspettata e, soprattutto, ingiusta. Ha creato sconforto e sfiducia. Ha anche condizionato il voto del 3 ottobre e affossato le speranze di Mimmo Lucano di entrare (anche da «ineleggibile») in consiglio regionale.
Hanno fatto ingiustizia e provato a offuscare un ventennio di speranza intorno all’«utopia realizzata» in queste lande che sovrastano lo Jonio. Ma non ci sono riusciti. Perché Riace non si arresta. Da quella condanna di Locri sono passati 35 lunghi giorni.
È montata la protesta, si è accesa la solidarietà, è partita la raccolta fondi. Ma ora è tempo di riportare Riace alla dimensione che più le compete. Quella politica intesa nel senso più nobile ovvero fare società, creare umanità, alimentare progresso civile. E per riportare «l’idea Riace» al centro del dibattito, sciogliendole di dosso il cappio giustizialista, si è pensato che la cosa migliore fosse una «chiamata alle arti». Una mobilitazione di tutti coloro (artisti, cantanti, uomini e lavoratori dello spettacolo) che in questi anni, più di tanti altri, si sono spesi per la causa dell’antirazzismo e della fratellanza tra i popoli. A costo di pagarne un alto prezzo.
PERCHÉ IN QUESTA PICCOLA Italia parlare di razzismo e migranti non è «conveniente». Basti pensare alla figuraccia della nazionale di calcio e alla mancata solidarietà con i Black lives matter. Quel che inizia oggi, e che si dipanerà per 48 ore, è un grande abbraccio a Lucano e al suo borgo. «Abbracciamo Riace» è la manifestazione di chi vuol ritrovarsi per stringere a sé il sindaco nel suo «Villaggio globale», quello che lui ha creato e che lo ha reso celebre nel mondo. La lista di artisti in arrivo è lunga: Vinicio Capossela, Brunori Sas, Tetes de Bois, Ascanio Celestini, Baba Sissoko, l’ex frontman dei Modena City Ramblers, Roberto Zeno, Fiorella Mannoia. E poi Gad Lerner, Oliviero Toscani e Mauro Biani. Attesi anche l’ex presidente Mario Oliverio e Luigi de Magistris. «Occorre riaccendere i riflettori, alimentare la solidarietà e rafforzare la campagna per Lucano - ci dice Filippo Sestito dell’associazione "Un’altra Calabria è possibile" tra gli organizzatori insieme ai comboniani di padre Zanotelli e alla giornalista Tiziana Barillà - Ci saranno realtà di movimento e organizzazioni importanti come Cgil e Arci, l’elenco di adesioni è lungo. È fondamentale rilanciare la dimensione politica del laboratorio Riace per non farlo morire di oblio. Proprio nei giorni in cui sono ripresi gli sbarchi di massa in Calabria occorre focalizzare l’attenzione su cosa ha rappresentato Riace. Un luogo dove i migranti non erano numeri da ragioneria degli sbarchi ma una risorsa. Interrotta Riace per le note scelte governative la Calabria è tornata ad essere un parcheggio per migranti che sbarcano, vengono prima accolti, ma poi di loro si perdono le tracce. Riace aveva risolto all’origine la questione perché con i migranti i borghi si ripopolavano diventando volano di sviluppo».
IL PROGRAMMA è intenso. Si parte nel pomeriggio con un corteo che muoverà dallo stadio fino all’anfiteatro arcobaleno dove inizieranno ad esibirsi gli artisti. Alle 16 è previsto un dialogo tra Lerner e Lucano.
Nell’anfiteatro il microfono resterà aperto fino a sera, mentre nel Villaggio globale saranno organizzate attività per i bambini. Domani sarà invece il giorno del ricordo e della proposta. Si porterà un fiore sulla bara di Becky Moses, la giovane nigeriana morta carbonizzata in un rogo scoppiato nella favela di San Ferdinando. E infine assemblea generale per l’altra Calabria possibile.

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