CULTURA

«Tramontare», indagine in forma di fiaba oscura

NARRATIVA
GIACOMO GIOSSIITALIA

La voce letteraria di Andrea Gentile è icastica e densa, capace di aderire ad un genere come di discostarsene rimanendo comunque sempre potentemente limpida e riconoscibile. Un passo preciso e cadenzato che ha la forza di dare forma ad un’opera letteraria compatta quanto imprevedibile. Nuovo tassello di questa che potremmo definire o meglio individuare come una vera e propria epica della contemporaneità che ha preso avvio nel 2012 con L’impero familiare delle tenebre future e che si è pienamente palesata con I vivi e i morti del 2018 è Tramontare pubblicato come il precedente romanzo da Minimum Fax (pp. 212, euro 16). Si aggiunge così un nuovo elemento ad un discorso letterario ampio e innovativo che utilizza gli strumenti della fiaba nera, quasi dell’indagine antropologica per decriptare un tempo, quello presente senza mai però schiacciarlo nella ritrita attualità di un discorso ossessivamente votato al presente inteso come il tempo fatto di avvenimenti e di volta in volta di successivi e puntuali accadimenti.
QUELLO CHE MUOVE Tramontare è in realtà l’azione di un tono di voce che di volta in volta avvicina o allontana il pericolo apparente di una morte che ha invece la funzione di liberare dall’ovvio previsto: un vero quanto temuto passaggio di stato che cela all’interno del desiderio il suo stesso incubo.
Nel movimento evidentemente interstiziale che rappresenta l’equilibrio magico della narrazione agisce la voce di Gentile dando forma in primo luogo ad un personaggio in perenne stato di contemplazione, quello della bambina, Tramontare che dà il nome al libro e che rappresenta l’attrice di una lotta continua tra la crescita e la morte, una lotta dentro cui - come è immaginabile - è complesso e arduo comprendere dove sta l’ombra e dove la luce.
COME NEL PRECEDENTE I vivi e i morti anche qui il luogo della scena - come una vera e propria quinta teatrale - è Masserie di Cristo, un luogo che è anche un’ancora, un modo per unire la rappresentazione a tratti volutamente fiabesca con la carnalità di un luogo fisico fortemente caratterizzato. Un’apparente contraddizione che ha la capacità di trasformare l’ambiguità a tratti tetra della narrazione in lucidità e la paura in una forma di consapevolezza. Tramontare è un libro che affronta la maturità dei nostri tempi restituendo a questo eterno presente fatto di storielle una storia possibile e lo fa capovolgendo i termini, restituendo leggerezza ad un materiale narrativo che spesso si vuole pesante e carico di misticheggianti interpretazioni. Il libro supera i suoi confini definendosi oltre le proprie pagine e parlando direttamente al lettore come ad un interprete attivo e privilegiato della scena, Tramontare genera apparizioni come già esemplificato nell’omonimo testo pubblicato da Andrea Gentile per Nottetempo, una sorta di vera e propria dichiarazione di poetica dell’autore. Tra domande assolute e risposte sottili, Tramontare è un romanzo rizomatico, un testo prezioso e raro sul valore della nostra stessa dimensione in un tempo che diamo per finito.

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