VISIONI

L’uomo nuvoletta è andato via. Sui sociali saluti degli amici, i tributi dei colleghi

DA MAICOL&MIRCO A CLAUDIO MARINACCIO E MARCO RIZZO
ANDREA VOGLINOITALIA

Tuono Pettinato non c’è più. L’uomo nuvoletta se n’è andato in una notte torrida che prelude a una giornata resa ancor più opprimente dal ricordo di altri autori scomparsi prima del tempo: AkaB, Kentaro Miura, Federico Nardo. Andrea Paggiaro lo conoscevano e lo adoravano tutti, perché era un autore sottile, divertente e colto, ma anche una persona a cui si voleva bene di default. Stava male da un po’, Tuono, ma tutti speravano che i momentacci passati fossero solo un incidente di percorso. E invece no, stavolta non c’è scampo. Così Tito Faraci, storico sceneggiatore di Tex e Topolino e direttore editoriale di Feltrinelli Comics: «Twitter chiuso, per oggi».
INVECE, i social esplodono. In primis, l’omaggio degli amici (ex super) con cui il 44enne Paggiaro aveva esordito all’inizio degli Anni 2000, fumettisti indie dalle carriere altrettanto importanti. Michael Rocchetti alias Maicol&Mirco affida il proprio saluto a uno dei suoi botta e risposta inimitabili e felicemente sgraziati: «Proprio lui doveva morire? Una persona che amava tanto la vita?», recita un bitorzolo. E l’altro, di rimando: «La natura l’avrà presa per psicologia inversa».
Ratigher, direttore editoriale di Coconino Press/Fandango, intona un Tweet marziale: «Ratigher, a nome di tutta la Coconino schierata in alta uniforme che tuona per Tuono». E lo correda con piccolo tesoro dell’autore scomparso, «il primo disegno che riporta il suo fantastico nomignolo», insieme con una considerazione sulle opere di Tuono, di sicuro il più «classico» tra gli autori contemporanei, con opere su Garibaldi, Alan Turing e… Chatwin come gatto giramondo: «Le storie che è riuscito a realizzare sono imperiture, indimenticabili, indistruttibili, perché nate in una mente eccentrica impermeabile alla contemporaneità». Marco Rizzo, sceneggiatore del recente graphic novel su Piazza Fontana La prima bomba, coglie una coincidenza notevole, sfuggita a gran parte dei giornali mainstream, tutti un copia-incolla dello «scippo intellettuale» operato dal fumettista pisano a «La biblioteca di Babele» per scegliersi uno pseudonimo: «Che ironia, che classe. Tuono se n’è andato lo stesso giorno in cui ci ha lasciato Borges» - un altro motivo per odiare il 14 giugno. Molti i colleghi che decidono di dedicargli un tributo disegnato, roba da farci uno speciale.
IL COLLEGA Stefano Tartarotti, illustratore e autore satirico di irresistibile leggerezza, lo ritrae alla dogana del regno dei cieli. «Qualcosa da dichiarare?», chiede l’angelo custode. E Tuono, trascinandosi dietro un bancale stracarico: «Pennarelli. Un sacco di pennarelli». Claudio Marinaccio, graphic journalist, lo disegna su una nuvoletta: «Pioveranno fumetti bellissimi». Un solitamente loquace e impietoso Mario Natangelo parafrasa il Bergman de Il settimo sigillo, mettendo Tuono a leggere fumetti con la morte. «Ciao Tuono, Nat». E Leo Ortolani, autore di Rat-Man: «Ve lo dico subito, non ho voglia di insegnare niente agli angeli. Non dovrei nemmeno essere qui. Anzi, nel caso, spero sia una supplenza!». L’abbraccio travolgente della scrittrice e sceneggiatrice Micol Beltramini dal suo profilo Facebook: «È stato un onore lavorare per te, è stato un onore lavorare con te. Il tuo di là sono sicura che sarà una figata. Buon viaggio Tuonino delle meraviglie, certe ingiustizie sono molto più ingiuste di altre». Tutte parole da rubare e incidere nel marmo, come quello pseudonimo così buffo e speciale che per fortuna continuerà a brontolare ancora a lungo.

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